L'incredibile vita di Norman, incontro con Richard Gere: 'il mio personaggio vorrebbe esaudire le promesse'
Mauxa ha partecipato all'incontro con Richard Gere per il film "L'incredibile vita di Norman"

L'incredibile vita di Norman (“Norman: The Moderate Rise and Tragic Fall of a New York Fixer”) è il film di Joseph Cedar con Richard Gere, presentato a Roma.
La pellicola negli Stati Uniti è uscita ad aprile 2017 ed ha ottenuto recensioni positive. La storia racconta del faccendiere Norman Oppenheimer, che a New York tesse relazioni con più persone possibili per ottenere un tornaconto personale ma anche per una forma particolare di altruismo. Una di queste persone diverrà Primo Ministro d’Israele, e da ex amici dovranno lottare per scambiarsi reciproci favori.
D. Come mai è stato scelto il tema del compromesso?
R. Credo che il mondo sia basato oggi sulle trattative, compromessi. “Se rinuncio a ciò, cosa otterrò “ è la domanda odierna. Oggi abbiamo un presidente degli Stati Uniti che vive di compromessi, non di un senso morale. Così il mio personaggio pur se agisce in questa maniera ha un cuore sincero, lui vorrebbe realmente esaudire le promesse che fa alle persone. Ha sia l'aspetto della persona spregiudicata, fastidiosa è noiosa che quello della gentilezza.
D. Nel film un momento importante è quello della scarpa. Come è nato?
R. Il film presenta solo una scena in cui c'è il confronto tra Norman e il Primo Ministro israeliano. La scena della scarpa: suggerii che io gli facessi indossare la scarpa, mettendomi in ginocchio e infilandola ai suoi piedi. Come Cenerentola. Da qui parte il rapporto - anche di favoritismi - tra i due.
D. Il suo personaggio è newyorkese. Si è sentito ad suo agio?
R. Norman è chi sono io veramente (ride). Trascorremmo un'intera giornata con il regista per decidere come dovesse agire, ma alla fine decido sempre io, dovendo interpretare il personaggio. Le grandi orecchie del film sono delle protesi, che servono per ingrandirle. Norman è tipico newyorkese, dell’Upside, ebreo. Vissi a New York a venti anni ed c’erano realmente questi personaggi, così per il film mi riaffiorarono quei ricordi quasi automaticamente.
D. Il cinema è cambiato da quando ha iniziato a girare film?
R. Io continuo a fare gli stessi film che realizzai all'inizio della mia carriera, con “I giorni del cielo” (del 1978, n.d.r.). Tutti erano delle medesime dimensioni, drammatici, difficili, con registi promettenti. Ed erano prodotti dagli studios, che oggi invece non realizzano più film simili. Oggi i film devono essere realizzati con un budget piccolo, come 5 o 6 milioni di dollari. Occorre girare in poche settimane, ma spero sempre di realizzare film simili.
Il film esce in Italia il 28 settembre 2017.
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