Che fine hanno fatto i Morgan?

La domanda più pressante alla fine del film è in realtà: \"Che fine hanno fatto i bravi sceneggiatori di commedie romantiche?\". La tipica cornice dascrewball comedy (genere di commedia statunitense anni trenta e quaranta), in cui due protagonisti in qualche modo antagonisti (qui sono due coniugi da poco separati) sono catapultati loro malgrado in una situazione bizzarra, poteva essere una ricca fonte di ispirazione e battute per un bravo sceneggiatore, mentre qui il tono rimane sempre un pò fiacco e la commedia non prende mai il volo.

La trama rievoca per certi aspetti quella della divertente e molto più riuscita commedia del 1997 di Bryan Spiser In ricchezza e povertà, con Kirstie Alley e Tim Allen, dove una coppia in crisi è costretta per una serie di circostanze a nascondersi in un villaggio Amish il che dà il via a tutta una serie di buffe situazioni in cui lo scontro tra opposte culture crea spunti comici illimitati. In Che fine hanno fatto i Morgan? una coppia di coniugi newyorkesi separati da tre mesi, dopo una cena insieme per discutere del loro rapporto, sono testimoni di un omicidio e per questo inseriti nel programma di protezione testimoni dell\'FBI. Vengono così di punto in bianco trasferiti segretamente a Ray,sperduta cittadina del selvaggio Wyoming, in cui viene fuori tutta la loro natura metropolitana (a volte un pò irritante) e in cui, il sentirsi uniti dal comune senso di estraneità verso quel tipo di vita contribuirà a riavvicinarli. L\'idea di catapultare due ricchi e impegnatissimi cittadini newyorkesi dipendenti da internet, cellulare, caos cittadino e nevrosi nella semplicità e monotonia della profonda provincia americana è stimolante, ma non altrettanto la realizzazione, perchè il film non sa cogliere l\'occasione e procede per luoghi comuni e banalità.