Detroit: Become Human, preview videogame per PS4

Games / Editoriali - 29 April 2018 11:00

Abbiamo provato la demo di Detroit: Become Human, ad un mese dalla sua uscita

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Detroit: Become Human è il nuovo videogioco dei Quantic Dream, autori di Heavy Rain e Beyond: Due Anime per PS3. David Cage, game designer della software house francese, ha da sempre creato avventure che avvicinassero il medium videoludico a quello del cinema, arrivando con il nuovo progetto ad un livello mai visto prima, in termini di regia e fotorealismo. La recente demo pubblicata su PSN ha permesso di provare con mano il gioco, che uscirà il prossimo 25 maggio in esclusiva per PS4.

Detroit Become Human
La breve demo mette a disposizione del giocatore un livello che vede Connor, un agente androide della polizia di Detroit, impegnato in una trattativa con un sintetico impazzito, un domestico che vede nel suo rimpiazzo un motivo di follia. Il rapitore ha preso in ostaggio una bambina, dopo averne eliminato il padre e con la madre disperata, che ci accoglie piangendo all’uscita dell’ascensore. Nella trattativa è rimasto ucciso un poliziotto, mentre gli altri tentano, invano, una mediazione con l’androide ormai fuori di sè. Nostro obiettivo primario è quello di salvare la bambina, ad ogni costo

Il nostro arrivo ci introduce subito, e velocemente, nelle meccaniche alla base del gameplay di Detroit: Become Human, qui in un livello che non dovrebbe far parte del gioco finale e quindi, a tutti gli effetti, una mera dimostrazione della struttura di gioco. Come nelle precedenti avventure di David Cage, l’interazione ambientale è semplice e si limita alla pressione di pochi tasti e degli analogici, con cui esaminare oggetti e ricostruire le scene chiave del livello. Le similitudini con Heavy Rain le ritroviamo nella tipologia di missione, in cui raccogliere quanti più indizi possibili per arrivare ad una percentuale di successo maggiore, in questo caso con il rapitore. Al di là della semplicità nelle meccaniche ludiche, grandissima cura e profondità la ritroviamo nei possibili sviluppi e bivi anche di una semplice azione e dialogo, con ogni scelta che va ad influenzare a catena il corso degli eventi. Solo per fare un esempio, la breve demo dura all’incirca quindici minuti, e presenta ben sei finali differenti, con diramazioni rese esplicite da un diagramma causa-conseguenza, consultabile nel menù. La varietà e possibilità di interazione sono davvero molte, interessanti e ben integrate al contesto di gioco, con sviluppi del tutto differenti, in linea con quanto scegliamo di fare e come ci rapportiamo con le altre persone.


Detroit: Become Human ci immerge da subito in un universo di fantascienza noir splendido e curato nei minimi dettagli, con richiami mutuati dall’immortale stile di Blade Runner e case high-tech, tra androidi e soldati altamente specializzati. Ogni elemento è ricostruito con particolare cura e ogni interazione con l’ambiente presenta animazioni e possibilità convincenti, che vanno dal semplice raccogliere un oggetto ad una ricostruzione delle scene più articolata e profonda, in cui muovere la telecamera per trovare dettagli ed elementi chiave. I dialoghi sono ben scritti e presentano risposte multiple, andando a modificare ogni interazione futura, con un doppiaggio in italiano ottimo, seppure ancora inferiore alla recitazione in lingua originale. Il motion-capture degli attori raggiunge vette altissime, con corpi che si muovono in maniera realistica ed espressioni facciali davvero incredibili, un aspetto su cui Quantic Dream cerca sempre di settare nuovi standard tecnici, proprio in virtù della tipologia di gioco offerta. 

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