Amabili resti

“Il mio nome è Salmon, come il pesce...” dice Susie. Siamo in Pennsylvania, anno 1973.  La vita della famiglia Salmon viene sconvolta dal brutale omicidio della primogenita tredicenne: Susie (Soirsin Ronan). Il padre (Mark Wahlberg) non si rassegna e comincia a sospettare di tutti, la madre (Rachel Weisz), incapace di risollevarsi, medita l\'abbandono della famiglia, nonna Lynn (una spassosa Susan Sarandon), nonostante tutto cerca di dare una mano - la sinistra (la destra è immolata alla sigaretta o al bicchiere) e la sorellina Linsdey (Rose McIver) continua ad avere i brividi ogni volta che passa davanti alla casa del vicino.

Susie però si trova in una sorta di limbo, a metà tra la terra e il cielo da cui può vedere e in qualche modo cercare di alleviare il dolore dei suoi cari. Incapace di liberarsi dagli “amabili resti” - che altro non sono se non gli affetti e i legami che si creano attorno alla persona scomparsa - e di abbracciare l\'aldilà, la protagonista si attarda in questo mondo meraviglioso, popolato da gigantesche navi in bottiglia (così simili a quelle che costruiva col suo papà), in cui gli sterminati campi di granturco possono trasformarsi in paludi in cui perdersi se non fosse per quel meraviglioso gazebo che ricorda quello sotto il quale si sarebbe dovuta incontrare col suo primo amore: un mondo fantastico il cui abbandono deve passare attraverso una misteriosa  a verde al cui interno si nasconde un\'inquietante cassaforte