Ortodonzia intercettiva: cos'è e perché è importante

Ortodonzia intercettiva: cos'è e perché è importante

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Cinema
Ortodonzia intercettiva: cos'è e perché è importante
27-11-2019

Che cos'è l'ortodonzia intercettiva? Non è altro che una branca dell'ortodonzia che si occupa di prevenire la comparsa di malocclusioni o, qualora questo sia inevitabile, di limitarne la gravità in fase di sviluppo. Di norma, il momento migliore per intercettare precocemente la malocclusione, che si verifica quando i denti dell'arcata superiore non sono perfettamente allineati con quelli dell'arcata inferiore, è durante la crescita dei mascellari. 

Tale lasso di tempo inizia verso i 4-5 anni, quando il paziente comincia a diventare collaborante, e si estende fino al menarca nel caso delle femmine ed a qualche anno dopo nel caso dei maschi. In questa fase l'ortodonzista può intervenire in maniera efficace, utilizzando degli specifici apparecchi, spesso mobili, ovvero non agganciati ai denti, che possono essere rimossi, in modo da favorire l'igiene orale.

Tuttavia, in alcuni casi è possibile dover intervenire con degli espansori rapidi del palato, che sono cementati ai denti mediante bande e non si possono rimuovere neanche in fase di pulizia. Del resto, in alcuni pazienti la crescita del palato, nel senso della larghezza, tende ad essere stentata. Se non si interviene rapidamente ed in maniera adeguata per cercare di correggere questo difetto, il mascellare superiore rischia di rimanere contratto, mentre la mandibola viene sottoposta ad uno sviluppo alterato.

Malocclusioni dentali: da cosa dipendono

Negli anni è stato provato che la crescita delle ossa mascellari, nonché l'armonia dei loro rapporti reciproci, deriva dalla combinazione del fattore genetico e del fattore ambientale. Il primo è legato all'ereditarietà, pertanto non modificabile. Per questa ragione è importante che l'ortodonzista presti massima attenzione all'anamnesi familiare. 

Per fattore ambientale, invece, si intende tutti gli aspetti che possono influire sullo schema di crescita geneticamente condizionato. Si tratta per lo più di azioni muscolari il cui ripetersi in maniera costante porta a modellare le ossa mascellari ed a posizionare in maniera non adeguata i denti. Tuttavia, rientrano in questa categoria anche le abitudini viziate, come il succhiamento del pollice, l'uso prolungato della tettarella, la respirazione orale e così via.

Principali tipi di malocclusione dentale: ecco quali sono!

Una terapia ortodontica intercettiva risulta necessaria in caso di palato stretto, un difetto scheletrico assai frequente, che porta a ridurre drasticamente lo spazio necessario per l'avanzare della permuta dentaria nell'arcata superiore. Tuttavia, si può riscontrare anche il morso crociato (o cross bite) che porta ad un'inversione del rapporto di masticazione tra l'arcata superiore e quella inferiore. 

Non bisogna dimenticare il morso aperto, che può essere anteriore o superiore, il quale determina un inadeguato contatto degli elementi dentali a causa dell'interposizione della lingua, del dito o del ciuccio tra i denti. Si parla, invece, di morso profondo quando gli incisivi dell'arcata superiore vanno a coprire eccessivamente quelli dell'arcata inferiore. Infine, è importate ricordare la II classe e la III classe. La prima si manifesta quando la mascella è posizionata troppo in avanti rispetto alla mandibola. 

Ciò porta ad aumentare la distanza tra gli incisivi superiori ed inferiori. Il termine III classe viene usato quando la mascella è posizionata eccessivamente indietro rispetto alla mandibola. Tale malocclusione spesso dipende da una mandibola troppo sviluppata e va ad incidere negativamente sulla funzione masticatoria ed estetica.


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