Cannabis light: come sta andando il mercato nel 2021?

Cannabis light: come sta andando il mercato nel 2021?

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Il mercato della cannabis light in Italia è uno dei più interessanti in assoluto. Nel momento in cui lo si chiama in causa, è importante ricordare che tutto è iniziato nel gennaio 2017, quando è entrata in vigore la Legge 242/2016, testo normativo redatto con lo scopo di valorizzare il carattere sostenibile della pianta. 

La legge in questione ha reso legale la marijuana a basso contenuto di THC. Si tratta per la precisione di una percentuale dello 0,2 (dato che mantenere questa soglia non è semplice, il legislatore ne ha introdotta una di tolleranza pari allo 0,6). 

Il mercato della cannabis light: come è cambiato dal 2018 ad oggi?

Dal 2018 ad oggi, il mercato della cannabis light è cambiato notevolmente. Partendo - parliamo sempre del nostro Paese - da un giro d’affari di circa 40 milioni di euro, è arrivato a più o meno 200. Entrando nel vivo di questi numeri, è importante rammentare che, da quando è scoppiata l’emergenza sanitaria con le restrizioni sociali, i fatturati degli e-commerce sono cresciuti notevolmente. 

A spingere i numeri ci hanno pensato le richieste di olio di CBD, rimedio naturale molto utile contro l’insonnia, ma anche le tisane, molto richieste - cosa che ha destato non poca sorpresa tra gli esercenti - dai clienti anziani, che hanno praticamente sostituito i turisti internazionali nelle grandi città. 

Questo mercato, che ha ancora notevoli problemi dovuti soprattutto alle ambiguità legislative, non è certo saturo. Anche se, oggi come oggi, dà lavoro a 10mila persone circa e sono oltre 1.500 le aziende che hanno a che fare con il business, le potenzialità sono molte. 

Tra le più interessanti rientrano quelle legate ai prodotti realizzati con la fibra tessile di canapa. Quando la si nomina, è necessario chiamare in causa il suo alto livello di sostenibilità. A differenza del cotone, la canapa richiede molte meno risorse idriche e, a parità di estensione del terreno, ha una resa maggiore. Da non dimenticare è anche la sua capacità di resistere a numerosi lavaggi, il che è fondamentale nelle situazioni in cui si punta a mettere d’accordo risparmio e attenzione all’ambiente. 

I nostri (amatissimi) amici a 4 zampe

Dati alla mano, per la salute dei nostri amici animali siamo pronti a spendere sempre di più. La cosa non deve sorprendere dato che si tratta di membri delle nostre famiglie a tutti gli effetti, sempre pronti a starci accanto e a rendere speciali le giornate. 

Il mercato della cannabis light offre una risposta molto importante a chi ha un 4 zampe in casa e vuole prendersi cura al meglio della sua salute. Da diversi anni a questa parte, infatti, si parla sempre di più dei prodotti a base di CBD per gli animali domestici. Queste preparazioni rappresentano un punto di riferimento utile in diversi casi, tra i quali è possibile citare il controllo dell’ansia da separazione, una delle problematiche più frequenti per i padroni che accolgono in casa un cane o un gatto. 

Non c’è che dire: il mercato della cannabis light in Italia ha ancora tanto potenziale da esprimere! La speranza è che le richieste degli operatori del settore in merito a una maggior chiarezza normativa - il 2020 è un anno che si è chiuso con un decreto, poi ritirato, che stava per annoverare il CBD tra le sostanze stupefacenti - e che gli utenti non smettano mai di informarsi in merito alle potenzialità straordinarie di una pianta che, cosa che non tutti sanno, in Italia nel 1941 era coltivata su una superficie di oltre 100mila ettari. 

La Legge 242/2016 ha fatto tanto per la diffusione della consapevolezza in merito ai suoi vantaggi, ma la strada è ancora lunga e ricca di sorprese!


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