Tekken 7, recensione videogame per PS4 e Xbox One

Games / Recensione - 02 June 2017 14:00

Tekken 7 arriva su console dopo l'uscita nelle sale-giochi, una delle serie più apprezzate e longeve nel panorama dei picchiaduro 3D

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Tekken 7 è il picchiaduro per eccellenza in casa Sony, divenuto un’icona all’interno dei videogiochi durate l’era della prima PlayStation. I capitoli successivi si sono aperti anche al mercato Microsoft, espandendo la base d’utenza e ampliando il successo del titolo di Bandai Namco. Il settimo episodio del celebre marchio arriva sulle console casalinghe dopo l’uscita nella sale-giochi orientali, che ha permesso al brand di affinarsi e trovare un proprio sistema di combattimento equilibrato e solido. La storia della famiglia Mishima, su cui si basa la componente per giocatore singolo, insieme ad un combatti system veloce e in tre dimensioni, riporta la serie ai fasti di un tempo, dopo lunghi anni di attesa.

Lo Story Mode di Tekken 7 prosegue la narrativa della saga, che vede il perenne confronto tra Kazuya ed Heihachi Mishima, in un violento e intenso scontro tra padre e figlio. Il focus sul duo viene intervallato da alcune battaglie, di poco conto, con altri personaggi e qualche filmato, salvo poi far tornare l’attenzione sulle vicende familiari, in questo settimo capitolo narrate dalla voce di un giornalista. Il pathos drammatico, non perfettamente riuscito, passa quindi dalla narrazione esterna, con battaglie significative da un punto di vista dell’intensità, data da boss duri e coriacei piuttosto che dalla trama, poco ispirata e dalla breve durata. Il risultato riporta comunque Tekken sulla strada originale, lasciando le derive fantastiche e surreali dell’ultimo capitolo uscito, e mantenendo un approccio più asciutto e diretto all’interno dello Story Mode.



Il gameplay di Tekken 7 è la manifestazione più riuscita e divertente degli attuali picchiaduro in 3D, un ritorno che conferma la bravura e capacità del team di sviluppo di rinfrescare il brand, mantenendone tutti i punti di forza caratteristici. Il sistema di combattimento si mantiene estremamente veloce e solido, grazie a mosse facilmente concatenabili e una precisione dei colpi perfetta. La lunga vita del brand ha permesso un affinamento di tutti i lottatori classici, resi equilibrati tra loro, e l’inserimento di nuovi personaggi ottimamente implementati all’interno del roster, vario per caratteristiche e stili di approccio. La varietà è un enorme punto di forza, e le nuove abilità rendono maggiormente dinamici gli incontri, con la possibilità di attivare le “super”, qui denominate Rage Arts, capaci di ribaltare le sorti di un match se eseguite alla perfezione. Come sempre, il gameplay di Tekken è scalabile in base alla bravura, con un carnet di mosse e combinazioni di tasti che permettono sia un approccio diretto e semplice, che combo complesse e profonde.



La grafica di Tekken 7 è un’evoluzione di quanto apprezzato nei precedenti capitoli, con una fluidità impeccabile e con scenari e personaggi molto più morbidi, colorati e rifiniti rispetto al passato. I combattenti possono inoltre essere personalizzati in ogni caratteristica estetica, con costumi, maschere e aggiunte davvero infinite, per modifiche interessanti o semplicemente buffe, con la solita ironia di fondo all’interno dell’universo di Tekken. I vecchi combattenti del roster tornano in splendida forma, e i nuovi arrivati sono caratterizzati sia visivamente che negli stili di lotta. Menzione particolare alle animazioni e al peso dei lottatori, che donano un’apprezzabile fisicità duranti gli scontri, all’interno di ambientazioni dinamiche ed ispirate, con effetti particellari e una buone dose d’interazione.

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