Southpaw - L'ultima sfida, un irriconoscibile Jake Gyllenhaal campione di boxe in cerca di riscatto

Cinema / Recensione - 02 September 2015 13:00

Southpaw - L'ultima sfida, Antoine Fuqua dirige Jake Gyllenhaal nell'avvincente storia di un pugile all'apice del successo che si ritrova a dover ricominciare da zero, costretto a combattere per non p

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Southpaw - L’ultima sfida film diretto e prodotto da Antoine Fuqua (Attacco al potere - Olympus Has Fallen) e sceneggiato da Kurt Sutter. Originariamente la pellicola doveva essere l’ideale sequel di “8 mile”, con protagonista il cantante rap Marshall Mathers, meglio conosciuto come Eminem. In seguito però il musicista ha deciso di abbandonare il progetto per dedicarsi al suo ultimo album, quindi la produzione ha deciso di virare su Gyllenhaal. In ogni caso il musicista è rimasto coinvolto con il progetto, considerando che la sua canzone “Phenomenal" è la prima della colonna sonora.

Southpaw - L’ultima sfida trama. Billy “The Great” Hope (Jake Gyllenhaal) è il campione del mondo dei pesi massimi, non ha mai perso un incontro e il suo stile brutale e aggressivo lo rende unico e riconoscibile in tutto il campo della boxe. La sua vita è pressoché perfetta, ha una moglie bellissima (Rachel McAdams) che lo ama, una splendida bambina e tanti soldi da non sapere neanche come spenderli. Ma proprio quando sembra deciso ad abbandonare il suo sport per il bene della famiglia, un tragico avvenimento sconvolge la sua vita. In un attimo perde tutto ciò che gli è più caro, e l’unico modo per riottenerlo è ricominciare da zero. Billy inizia così ad allenarsi con Tick Willis (Forest Whitaker), ex pugile dilettante, che cambierà il suo stile di combattimento e di vita.

Southpaw - L’ultima sfida recensione. Il sodalizio del cinema con il pugilato è uno dei più prolifici in assoluto, e i personaggi che si sono avvicendati nelle tante pellicole dedicate a questo sport sono i più disparati, basti pensare alla ruggente Hilary Swank in Million Dollar Baby, al determinato Sylvester Stallone in Rocky, ma al magistrale Robert De Niro in Toro Scatenato e, perché no, Russel Crowe in Cinderella Man. Proprio per questo motivo il compito di Antoine Fuqua si rivela arduo, riuscire a trattare una sfumatura originale sull’argomento è pressoché impossibile, e questo il regista lo sa. La narrazione ricama un po’ i leitmotiv dei classici, ovvero caduta e risalita del campione, il rapporto tormentato con l’allenatore e l’amore che lo spinge a lottare ancora più determinato, accompagnato però da scelte stilistiche particolari, soprattutto nelle scene di combattimento, nelle quali la macchina da presa si immerge sul ring e attraverso delle notevoli soggettive riesce ad aumentare pathos e immedesimazione dello spettatore.

Southpaw - L’ultima sfida Jake Gyllenhaal. Ciò che più sconvolge nella visione del film è la presenza fisica del protagonista, notevolmente ingrossato per ottenere le forme di un vero boxeur. Avevamo visto Gyllenhaal recentemente nel ruolo di un reporter senza scrupoli ne “Lo Sciacallo”: in quella occasione l’attore aveva perso diversi chili, apparendo quasi irriconoscibile. Il trentacinquenne statunitense, diventato famoso dopo il film cult Donnie Darko, entra quindi nel novero di quegli attori capaci di tutto con il proprio corpo, affiancando nomi quali Christian Bale, lo stesso De Niro, Matthew McConaughey e Charlize Theron.

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