Ritorno al Marigold Hotel, John Madden ci insegna che non è mai troppo tardi

Cinema / Recensione - 30 April 2015 09:00

Ritorno al Marigold Hotel, John Madden racconta le nuove vite dei simpatici pensionati britannici, impersonati da Judi Dench, Bill Nighy, Dev Patel, Maggie Smith e la new entry Richard Gere, ormai res

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Ritorno al Marigold Hotel (The Second Best Exotic Marigold Hotel) film diretto da John Madden (Shakespeare in Love”, “Il mandolino del capitano Corelli”), scritto da Ol Parker, sequel del film “Marigold Hotel” uscito nel 2012 e tratto dal libro “Mio suocero, il gin e il succo di mango di Deborah Moggach.

Ritorno al Marigold Hotel trama. Le nozze tra Susaina e Sonny si stanno finalmente avvicinando, e tutto si svolge in funzione dei preparativi; l’unico distratto sembra lo sposo che, sostenuto dalla vicedirettrice Muriel Donnelly, è deciso a comprare un nuovo albergo, poiché al Marigold le stanze sono quasi tutte occupate dagli anziani ospiti. Intanto giungono all’hotel due nuovi volti, Lavinia e Guy, e Sonny sospetta che quest’ultimo sia un esaminatore dei suoi finanziatori americani. Intanto Evelyn e Douglas, impegnati a pieno regime con i loro nuovi lavori, cercano invano di iniziare un rapporto più intimo. Norman e Carol scoprono invece di avere una relazione un po’ stravagante, mentre Madge si destreggia tra due corteggiatori, senza riuscire mai a sceglierne uno. Tutto sembra essere assolutamente confuso, ma l’avvicinarsi del grande evento farà aprire gli occhi a tutti i protagonisti.

Ritorno al Marigold Hotel recensione. Dopo il grande successo conseguito nel 2012 con il primo capitolo campione d’incassi, John Madden propone sul grande schermo un sequel armato delle stesse aspirazioni: divertire ed emozionare. Il vero padrone di casa in questa pellicola è lo humour tipicamente inglese, un conglomerato di sagacia e freddure che si abbattono con la precisione di un metronomo per tutta la durata del film, e lasciano lo spettatore con il sorriso stampato per 122 minuti. La signora Donnelly, ovvero l’instancabile Maggie Smith, si conferma come il personaggio più esilarante, l’unica ad avere sempre il controllo della situazione e a vegliare su tutti i poveri disgraziati dell’hotel. Ma ciò non significa che questa sia una commedia superficiale, tutt’altro: la delicatezza è un’elemento essenziale per la narrazione, e grazie a ciò il regista può decidere di trattare argomenti sensibili con estrema naturalezza. Non sono solo “rose e fiori” dunque, ma anche una riflessione più profonda sulla vecchiaia, sulla vita che merita di essere vissuta in pieno fino alla fine, anche a costo di intraprendere un viaggio completamente nuovo e inaspettato. La morte non è più un tabù per i protagonisti, diventa una compagna di giochi, tanto che uno dei momenti più divertenti della giornata consiste nell’appello la mattina, per vedere se tutti si sono svegliati o se qualcuno è caduto nel sonno più profondo. I personaggi si sono evoluti in questi mesi di soggiorno, hanno intrapreso strade che gli permettano una piena espressione di sé, aiutati da un’India edenica, quasi magica, luogo in cui l’ospitalità è all’ordine del giorno e dove nessuno viene lasciato da parte, soprattutto se fragile e bisognoso d’aiuto come un’anziano.

Ritorno al Marigold Hotel cast. Confermati i protagonisti della prima pellicola, con Judi Dench (Philomena) nel ruolo di Evelyn e Bill Nighy (Pride) in quello dell’innamorato Douglas. Dev Patel (Humandroid) e Tena Desae (Cocktail) interpretano la coppietta felice Sonny e Susaina, mentre Maggie Smith (Quartet) impersona l’imperturbabile Muriel Donnelly. La new entry è invece Richard Gere (La Frode), che veste i panni di Guy, aspirante scrittore e infatuato della madre di Sonny.

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