Recensione del film A Monster Calls - 7 minuti dopo la mezzanotte

Cinema / Recensione - 18 May 2017 08:00

"A Monster Calls - 7 minuti dopo la mezzanotte" è il film di Juan Antonio Bayona con Sigourney Weaver e Felicity Jones, tratto dal romanzo di Patrick Ness.

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A Monster Calls (“7 minuti dopo la mezzanotte”) è il film dark fantasy di Juan Antonio Bayona nelle sale. Nel cast ci sono Sigourney Weaver, Felicity Jones, Lewis MacDougall, Liam Neeson e Geraldine Chaplin.

Il film esordire in maniera lenta, cercando di far emergere tensione solo con lunghe carrellate. E ciò non giova alla trama, che invece è tratta da un romanzo - di Patrick Ness su canovaccio di Siobhan Dowd prematuramente scomparso - diviso in quattro capitoli strutturati con scansioni veloci.

Più celere è invece il passaggio da una dimensione all’altra: Conor grazie al mostro che gli appare ogni giorno, sette minuti dopo mezzanotte entra in quattro storie che evocano mondi arcani, che lo allontanano dalla realtà di una madre malata terminale e di compagni di scuola bulli.

In una di queste storie una regina è accusata di avere avvelenato il consorte: un principe che fugge con una giovane donna - rinvenuta poi morta - convince la folla a rovesciare la regina per il delitto compiuto. Si scoprirà che il consorte morì di vecchiaia e non avvelenato, e che il principe assassinò la propria fidanzata così da spodestare la regina. Il messaggio che ne è emerge è di non credere a ciò che appare, ed è di incitamento a Conor.

Le storie sono rappresentate con l’animazione, ed questo che rende maggiormente estraneo il film, quasi eterogeneo a se stesso. Sembra che le vicende raccontate siano due o più, in successione disordinata.

Mostrando al crescita di un bambino solo attraverso la sua immaginazione, è difficile che essa sia credibile. Se non mostrata attraverso delle peripezie esterne - ad esempio la povertà in “Oliver Twist” - risulta evanescente. “Molto forte, incredibilmente vicino” (2011) c’era riuscito, ma anche qui con le azioni reali, che il ragazzo deve eseguire dopo che il padre gli ha posto degli indovinelli. Anche “Vita di Pi” (2012), che infatti racconta di lotte reali del diciassettenne Pi.

A rendere il film affascinante è poi però la costruzione formale, con impotenti effetti speciali, una fotografia fiabesca e una scenografia da kolossal.

In “A Monster Calls - 7 minuti dopo la mezzanotte” il dolore di ostinarsi a credere nell’impossibile - la guarigione della madre in questo caso - lascia poi spazio ad una crescita del giovane Conor. E il film nella parte finale diventa anche una storia di formazione, sulla consapevolezza dei propri limiti e sulla necessità di superarli. In questo caso tramite degli effetti speciali, che sono uno die motivi fondamentali per vedere il film, come confermato anche dai molti premi vinti ai Goya francesi e ai Gaudí Awards.

© Riproduzione riservata




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