La pazza gioia: recensione del film dove la capacità di ascoltare rende liberi
Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi sono le protagoniste dell'ultimo film di Paolo Virzì, che focalizza l'attenzione sui disturbi della mente dimostrando come un rapporto empatico fonda

La pazza gioia di Paolo Virzì racconta di un incontro fortuito da cui scaturirà un intenso rapporto empatico tra due donne, l’egocentrica Beatrice e la taciturna Donatella, così diverse eppure così vicine nella condivisione di un profondo malessere interiore.
La trama del film diretto da Palo Virzì presenta differenti tipi umani inseriti in una comunità terapeutica. L’ambiente “costrittivo” destinato a donne affette da disturbi mentali risulterà di capienza troppo ristretta per contenere l’esuberanza di Beatrice Morandini Valdirana (Valeria Bruni Tedeschi) e la fragilità di Donatella Morelli (Micaela Ramazzotti), tanto che le due partiranno alla riscoperta della libertà, improvvisando un sodalizio che acquisterà sempre più intensità man mano che le due donne saranno l’una a stretto contatto con l’altra, pronte a conoscersi a vicenda.
Paolo Virzì, a due anni da Il capitale umano, torna sul grande schermo con una nuova opera drammatica, La pazza gioia, che intenerisce per la delicatezza con cui vengono descritte allo spettatore due vite travagliate, che si incontrano per volere del destino e iniziano insieme un ripido percorso di crescita interiore. Il regista, che proprio per Il capitale umano si è aggiudicato i David di Donatello per Miglior Regia e Miglior sceneggiatura, torna a dirigere Valeria Bruni Tedeschi, una dei protagonisti del suo precedente film, inserendovi accanto Micaela Ramazzotti, per una coppia che comunica esprimendo le proprie nette differenze.
Valeria Bruni Tedeschi, chiamata ad interpretare un pozzo senza fine di energie quale dimostra di essere Beatrice, offre un’ottima prova attoriale, servendo da guida e supporto morale alla co-protagonista, la debole, tanto fisicamente quanto mentalmente, Donatella, nel cui martoriato corpo si cala Micaela Ramazzotti. La prima è vivace e crede che si possa ancora riuscire ad agguantare briciole di libertà oltre la prigione di una comunità che non offre né riparo né cura, la seconda è intimorita, non sembra più nutrire fiducia nel prossimo, ancora meno in se stessa, ma la simbiosi che si verrà ad instaurare tra le due darà origine ad un saldo connubio che condurrà verso la rinascita di entrambe. Prima che il loro rapporto si evolva è interessante focalizzare l’attenzione sull’intelligente scena pensata per farle conoscere: Beatrice si finge terapeuta e ascolta Donatella, in un primo scambio di idee che preannuncia l’avventura che vivranno l’una accanto all’altra.
La pazza gioia, dunque, rappresenta un valido dramma italiano, motivo di orgoglio per il nostro Paese, presentato al Festival de Cannes 2016 nella sezione Quinzaine des Réalisateurs, in quanto narra di come un incontro dettato dal destino tra due anime libere e desiderose di esprimere se stesse nonostante pesanti e pressanti difficoltà materiali diventi materia di riflessione ed insegni, attraverso l’esaustivo rapporto empatico tra le due protagoniste, quanto sia vitale ascoltare ed essere ascoltati in un mondo che addita come pazzo il diverso che non riesce a comprendere e che si ostina a cercare la libertà, quando la società tutta intorno si accontenta del sostanziale stato di prigionia in cui è chiamata a vivere.
© Riproduzione riservata
Potrebbe Interessarti

Le Chiavi del Cosmo: in uscita nelle librerie il nuovo thriller di Glenn Cooper
Glenn Cooper trasforma storia e archeologia in avventura e riflessione in un viaggio tra Europa e Asia

Recensione film Downton Abbey: Il gran finale, il culmine dell'acclamata saga
Scopri la recensione dell'ultimo capitolo di Downton Abbey, diretto da Simon Curtis con Hugh Bonneville,

Recensione film Ri gua zhong tian The Sun Rises on Us All di Cai Shangjun
In concorso a Venezia 82

Grido Fatale di Angela Marsons: Un thriller psicologico sospeso tra tensione e inquietudine
Torna la detetive Kim Stone alle prese con un serial Killer in una storia torbida e appassionante

Mostra del cinema di Venezia: recensione film Scarlet
Regia di Mamoru Hosoda

Mostra del cinema di Venezia: recensione film Elisa
Di Leonardo Di Costanzo con Barbara Ronchi e Valeria Golino

Mostra del cinema di Venezia: recensione In the Hand of Dante
Regia di Julian Schnabel con Gal Gadot

Mostra del Cinema di Venezia 2025, recensione film Newport & the Great Folk Dream
Scopri Newport & the Great Folk Dream, il film fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia