Hitman HD Enhanced Collection, recensione videogame per PS4 e Xbox One

Games / Recensione - 16 January 2019 14:00

Nel passato dell'Agente 47, tra Hitman: Blood Money e Hitman: Absolution

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Hitman HD Enhanced Collection è il videogioco che racchiude al suo interno le remaster di Hitman: Blood Money e Hitman: Absolution, entrambi costruiti su una modalità Campagna molto più corposa e legata alla narrativa rispetto agli ultimi titoli con protagonista l’Agente 47. Le nuove edizioni vedono un aumento della risoluzione e alcune migliorie grafiche, che cercano di rendere quanto più attuali possibili due produzioni uscite rispettivamente nel 2006 e 2012, e che sentono quindi il passare degli anni. Se i contenuti sono identici alle versione originali, il lavoro principale è stato svolto sul lato tecnico, con un miglioramento significativo del sistema di illuminazione, nuove texture e un impianto visivo in 4K e con un frame rate a 60 fps.

Hitman HD Enhanced Collection
HITMAN: PASSATO E PRESENTE

La serie Hitman ha sempre strutturato buona parte del suo fascino sull’arte dell’assassinio, silenzioso, pianificato, costruito nei minimi dettagli. L’indole da action stealth, che si è evoluta su PS4 e Xbox One in una grande mappa sandbox, vede nei due titoli della Collection una dimensione più ristretta, contenuta, con un level design sempre ben congegnato e decine di possibili travestimenti. Blood Money, considerato come uno dei migliori giochi della serie, ripropone le tradizionali meccaniche del famoso sicario, risultando il più esplicativo dello spirito stealth della saga, mentre Absolution svecchia(va) la formula con alcune missioni aggiuntive, oltre i contratti, e un’azione più serrata, fatta anche di sparatorie e scontri diretti. I due titoli racchiudono quindi alla perfezione il passato di Hitman, un passaggio di consegne a distanza di una generazione, tra spirito purista e desiderio di innovazione. La Enhanced Collection è un ottimo modo anche di rivivere due tra le più curate e affascinanti storie della serie, un punto di forza che si è andato via via affievolendo e perdendo nei due Hitman recenti, costruiti molto più attorno al gameplay che alla sceneggiatura.

TRA SOLDI SPORCHI DI SANGUE E ASSOLUZIONE

Hitman: Blood Money uscì nel maggio del 2006 su PlayStation 2, un titolo maturo e violento, che non lesinava su situazioni di gioco cruente e con esecuzioni molto particolari. Il titolo può tranquillamente essere considerato come il più interessante della serie, anche a livello di trama, che viene narrata attraverso dei flashback. Si parte dal racconto dell’ex direttore dell’FBI, ora costretto su una sedia a rotelle, dove vengono rivissuti i due anni in cui l’agenzia seguiva gli spostamenti e omicidi dell’Agente 47. Ogni contratto viene visto e giocato direttamente dal nostro punto di vista, con alcune delle missioni più originali e ben scritte dell’intera serie, forte ancora di un design dei livelli eccellente e di una progressione, con travestimenti e possibilità di esecuzione, che non risentono eccessivamente dei tanti anni passati. Discorso inverso invece per l’intelligenza artificiale, a volte grossolana e che regala degli attimi di sbandamento, a fronte tuttavia di meccaniche stealth molto affinate, fondamentali per passare nella maniera più silenziosa possibile ogni livello.
Hitman: Absolution era invece un tentativo di portare la serie verso nuovi orizzonti, sia in termini di gameplay che di narrativa. Veniva dato più ampio respiro alla storia, non più legata solamente a livelli dove uccidere uno o più bersagli, ma che portassero avanti la trama, con la raccolta di informazioni, dialoghi e fughe. Anche la componente stealth, preponderante e fortemente legata alla tradizione in Blood Money, si concedeva alcune licenze action, da sparatutto in terza persona, con l’accumulo di Istinto che permetteva un target rapido dei nemici, un po’ come avveniva, e avviene ancora oggi, in Red Dead Redemption. Tali dinamiche configurano Absolution come un prodotto sicuramente più moderno, veloce, fruibile, ma che si discosta in parte da quanto la serie Hitman aveva costruito fino a quel momento.
I due titoli propongono così diverse filosofie dell’action stealth, tenendo sempre ben salde le redini della storia e cercando di raccontare una trama avvincente e creativa, costruendo livelli di gioco ben strutturati e dalle molteplici possibilità di assassinio, un aspetto che rimane ancora oggi attuale e con alcuni picchi in termini di esecuzioni ed eliminazione dei bersagli.

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