Clarisse, le conquiste non riconosciute delle donne

Cinema / Recensione - 03 September 2012 07:26

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Documentario prodotto da Claudia Mori e Liliana Cavani proiettato alla 69° Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Proiezioni Speciali. La stessa regista incontra un gruppo di suore Clarisse del monastero di Santa Chiara in Urbino.

Si tratta di una vera e propria testimonianza di alcune suore che si confrontano con la Cavani attraverso delle domande effettuate dalla regista, per comprendere la condizione in cuoi le religiose operano e vengono considerate dalla Chiesa. Il principale tema trattato è l'inadeguatezza del clero confrontata  con le conquiste del mondo moderno. All'esterno del mondo ecclesiastico le donne hanno ottenuto alcune conquiste che ancora non vengono riconosciute dalla Chiesa. La mancanza di parità tra le suore ed il resto del clero è la considerazione che San Francesco aveva della donna, o lo stesso Gesù determinando una dissonanza con l'organizzazione ecclesiastica.

Emerge un affresco di afflizione delle religiose che oppongono come unica arma quella della preghiera: una devozione oratoria che però ormai avvertono bistratatta dal clero, inutile manifestazione delle fede. Un'arma che per quanto potente ed in grado di sostenere il loro spirito con un incrollabile fiducia nella loro fede, è  considerata debole quando affronta le istituzioni che fondano la loro organizzazione in certezze dogmatiche e vetuste.

Alla domanda della Cavani: "Che farebbe un Gesù contemporaneo?", la clarissa risponde, "Accoglierebbe la donna come l'ha accolta duemila anni fa, non avrebbe paura delle donne. Provocherebbe un'apertura, e aprirebbe molti schemi nella Chiesa e nella società". Un messaggio che rimarrà silenzioso dietro una grata di ferro.

© Riproduzione riservata




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