Unastoria, candidatura al Premio Strega per i 50 anni di Gipi

Comics / News - 14 April 2014 16:00

Tra i libri più acquistati in fumetteria c'è "Unastoria" di Gipi, candidato - unico caso per l'arte dei balloon - al Premio Strega. Un'opera che segna la pacificazione dell'aut

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Unastoria. Fra i testi più venduti in fumetteria c'è “Unastoria” di Gipi; centoventisei pagine illustrate in formato brossura, ad un prezzo pieno di copertina di diciotto euro. Un'opera pubblicata da Coconino Press nella collana “Maschera Nera” che, insieme a “LMVDM. La mia vita disegnata male”, “Sammy the mouse Vol. 1”, “Appunti per una storia di guerra” e “Diario di fiume e altre storie”, risulta fra le più apprezzate dell'autore pisano.

Due vicende. Classe 1963, il fumettista e regista Gipi (all'anagrafe Gianni Pacinotti) in “Unastoria” in realtà racconta due vicende: quella dello scrittore  Silvano Landi che, giunto al limitare della mezza età, assiste impotente al frantumarsi della propria esistenza e quella del suo trisavolo Mauro, militare coinvolto nel primo conflitto mondiale. Narra la caducità della dimensione umana, fatta di peccato, lacrime e fragilità tra rovinose cadute ed abissi cui appare impossibile sfuggire. Ma restituisce anche la bellezza e le speranze della vita. Perché, nonostante il male, la natura trova sempre il modo di risorgere.

La trama. Vivere è magnifico e crudele, Gipi lo sa e la sua persona mostra similarità con il protagonista  Silvano Landi, come lui soggetto cinquantenne di riflessioni problematiche. Landi è uno che viene rimproverato dalla moglie di raccontare l'esistenza invece di viverla; soffre per una ragione priva di fondamenti reali e si rivela preda d'ossessione visive. In cerca di pace, finisce chiuso in una clinica psichiatrica, dove le faccende del proprio ricovero si mescolano a quelle del suo avo in guerra.

Articolo su “Il fuoco non ha amici”

Tormenti spirituali e risposte. Recentemente  Gipi ha confessato alla stampa di aver trovato la stessa conciliazione col mondo che Silvano sogna  per la propria anima: un'armonia cui l'ha condotto il comprendere quanto siano infondati i concetti di natura benevola o natura malevola. Alla stregua di quanto si dice nel lungometraggio del 1998 di Radu Mihăileanu “Train de vie – Un treno per vivere”, Dio  probabilmente è all'oscuro dell'esistere della nostra razza ed il sole scalda gli uomini senza esserne consapevole...

Un certificato di pacificazione. Se per Silvano Landi, alla base del tormento del proprio spirito si colloca una mancanza di senso, nella sua problematica ricade anche la questione personale gipiana del non poter avere figli: un'ingiustizia nei confronti della quale “Unastoria” rappresenta, per stessa ammissione dell'autore, un certificato di pacificazione. Le ultime parole dette da Landi al medico sono: “Ero solo stanco”. E di seguito si snodano cinque pagine di paesaggi visti dall'alto e schematizzati per grandi linee, come se il mondo riniziasse, perché il protagonista ha smesso d'opporvisi e di percepirlo come cattivo.

Premio Strega. “Unastoria”, unico caso per l'arte dei balloon, risulta candidato al Premio Strega da Domenico Procacci, fondatore della casa di produzione Fandango. Gipi non sa se simile candidatura verrà accettata ed ovviamente, in tal caso, ne sarebbe contento. Tuttavia un eventuale premio non modificherebbe la sua idea riguardo al lavoro compiuto: è soddisfatto di “Unastoria”.

Articolo sulla “Favola del Gabbiano bestemmiatore”

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