Tecnologia e anziani. Interazione tra le persone e i software nella casa del futuro

Daily / News - 10 August 2014 10:00

Tecnologia e anziani sembrano mondi tra loro paralleli. Ma non è cosi. La tecnologia domotica è sempre più al servizio delle persone anziane grazie a progetti per abitare sicuri

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Tecnologia e anziani. Già da qualche anno sentiamo parlare di "gerontotecnologia". Come è evidente, il termine mette assieme due mondi: gli anziani e la tecnologia. Di questa tematica ha cominciato ad occuparsene nello specifico la International Society for Gerontechnology, nata nel 1997 a Monaco di Baviera con l'intento di incoraggiare e promuovere innovazioni tecnologiche che soddisfino le esigenze e le ambizioni delle persone anziane; l'obiettivo è quindi quello di rendere sempre più "intimi" due mondi apparentemente paralleli tra loro: tecnologia e anziani.

Tecnologia domotica. Tecnologia e anziani sembrano mondi ancora più distanti quando si parla di abitazione. Se la domotica appare ancora molto lontana dall'essere una realtà concreta nelle nostre case, potrebbe non essere così per le persone anziane, le quali sono oggetto di studi da parte della fondazione sopracitata. Tra pochi mesi potrebbero vedersi attuati progetti di assistenza domestica che i ricercatori di questa fondazione e di altre aziende private stanno portando avanti da circa 4 anni. Vediamo di cosa si tratta.

Shadow Robotic System. Il nome completo del progetto che avvicina tecnologia e anziani nell'ambiente domestico è "Multi-role Shadow Robotic System for indipendent living" ed è finanziato dalla Commissione Europea. Ha come obiettivo lo sviluppo di un ausilio robotico con possibilità di controllo da remoto per aiutare le persone anziane in diverse attività della vita quotidiana come spostare oggetti, muoversi per la casa o fare da memoria artificiale. Chi assiste l'anziano si può allontanare dall'abitazione dello stesso continuando ad essere presente come un ombra, "shadow", controllata a distanza in caso di situazioni non riconosciute direttamente dall'intelligenza artificiale del robot.

Abitare sicuri. Il progetto A-cube, finanziato dalla provincia autonoma di Trento e già testato nel 2010, ha come obiettivo la rilevazione di situazioni di emergenza per prevenire potenziali pericoli che si possono manifestare nell'abitazione. Tecnologia e anziani convivono nello steso luogo grazie all' installazione di un sistema di monitoraggio intelligente dell'abitazione attraverso sensori distribuiti nella casa, per "abitare sicuri". Rileva i movimenti interni alla casa, fughe di gas, zone pericolose per i movimenti degli anziani, umidità e altri pericoli.

Mind the Gap. Il progetto M.I.N.G. è stato concepito dal Biomedical Technology Department della Fondazione Don Gnocchi, nella figura di Roberta Carabalona. Consiste nell' implementazione di un sistema di controllo per le automazioni della casa domotica tramite un' interfaccia basata su una Brain Computer Interface. In altre parole il cervello umano può inviare ordini ad un computer tramite impulsi cerebrali, consentendo di colmare il vuoto, "mind the gap", tra tecnologia e anziani. Applicazioni in campo della disbailità si hanno già con la moboilità di sedie a rotelle.

© Riproduzione riservata


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