Smetto quando voglio, la commedia sul riscatto di una generazione anche su Tim Vision

Cinema / News - 15 September 2016 06:00

Smetto quando voglio è uno dei nuovi film disponibile nel catalogo Tim Vision.

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Il film "Smetto quando voglio" nel 2014 incassò 4.004.000 di euro: rappresenta uno dei rari casi in cui la commedia esordiente non è debitrice di quella imperante. Se nel panorama del cinema italiano si alternano spesso risate grasse a volti noti che si presume possano intaccare il botteghino, in "Smetto quando voglio" questa prevedibilità non esiste.

Il regista Sidney Sibilla era alla prima esperienza registica, proveniente da spot pubblicitari. La sceneggiatura scritta con Valerio Attanasio e Andrea Garello evidenzia una perizia nei riso volti narrativi ben congegnata: se Pietro Zinni (Edorado Leo) è un ricercatore in bilico perenne, ciò accade perché corrisponde alla realtà lavorativa italiana, in cui si formano professionalità poi inutilizzate.

TIMvision permette di poter visionare il film, sia in acquisto che noleggio (qui tutte le informazioni). Si potranno così seguire le vicende di Pietro, che per il suo obbiettivo recluta i migliori tra i suoi ex colleghi: Giulia è assistente sociale, Mattia e Giorgio sono esperti in semiotica ed Epigrafia latina, Arturo in Archeologia classica, Bartolomeo in Macroeconomia dinamica, Alberto in Chimica Computazionale. Ora però sono impiegati come benzinaio, lavapiatti, giocatore di poker. Pietro da neuro-biologo sintetizza una sostanza vendibile come droga, che in poco tempo permette di ottenere insperati guadagni. È però arduo gestire il successo, soprattutto se il malavitoso “Er Murena” sequestra Giulia perché esige maggiori quantità di droga da vendere.

Nel 2010 in un articolo si raccontava di due ragazzi laureati in filosofia che lavoravano per la società che si occupa della pulizia delle strade a Roma: all'alba, mentre spazzano il marciapiede, discutono della Critica della Ragion Pura.

Così il pubblico ha apprezzato la situazione di partenza in cui immedesimarsi, non a caso nata da quell'articolo di giornale intitolato “Quei Netturbini con la laurea da 110 e lode”, ha affermato il regista. Gli sceneggiatori hanno ben pensato di elevare la storia verso un livello non probabile, ma possibile date le competenze della banda. Non tutti sono capaci di sintetizzare e distribuire una sostanza chimica illegale, ma date le loro professionalità ciò è auspicabile. Gli spettatori sono entrati in questo arrivismo, che in un periodo di difficoltà economiche può salvare pur se in maniera incosciente.

A ribellarsi e delinquere adesso non sono più gli ignoranti del film "I soliti idioti" di Mario Monicelli, più volte citato, bensì le menti più brillanti in circolazione che si coalizzano.

Inoltre in Italia una droga, per essere definita tale, deve essere censita nell'elenco ufficiale delle molecole illegali del Ministero della Salute. Se una molecola non è in quella tabella allora non è considerata illegale: così anche una legge è stata pretesto ironico per il film.

A tanta parodia si è poi unito un sequel, in fase di riprese ed in uscita nel 2017, fino ad un terzo film, con il medesimo cast formato da Edoardo Leo a Neri Marcorè, Valeria Solarino, Pietro Sermonti, Paolo Calabresi e Libero De Rienzo, con la produzione di Domenico Procacci e Matteo Rovere.

in “Smetto quando voglio” la fotografia colorata di Vladan Radovic rendono vivide le scene di Alessandro Vannucci, che ricreano un ambiente psichedelico come quello della sostanza ideata. O quello dell'attualità in cui viviamo.

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