Recensione Providence 2 di Alan Moore nelle fumetterie italiane, quando l'horror d'autore ingoia il sogno americano

Comics / News - 15 July 2016 10:00

"Providence 2", Panini Comics cura l'edizione italiana del fumetto di Alan Moore: la recensione tra scene disturbanti e un protagonista d'eccezione.

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Providence 2” ha debuttato nelle fumetterie italiane la scorsa settimana per Panini Comics. Per coloro che non hanno avuto ancora la possibilità di acquistare il fumetto, ricordiamo che il viaggio del protagonista nell'America del 1919 si prefigura come testimonianza della nascita dell'era moderna sotto il segno del terrore.

Il protagonista di “Providence” è Robert Black, reporter del newyorchese Herald, che decide di prendersi una pausa dalla carriera giornalistica per scrivere un “grande romanzo americano” ispirato alle credenze esoteriche nel New England, dove si avventura per studiarne le antiche traduzioni.
Ebreo e omosessuale, Black si sente un outsider. Innamoratosi di Jonathan “Lillian” Russell, lo abbandonerà per salvare la propria reputazione di facciata. Quando Lillian si suicida, Black discenderà nell'abisso, dove abitano i mostri del proprio inconscio.

La trama di “Providence 2” segue Robert Black alla ricerca del proibito Libro di Hali, donato dalla misteriosa associazione filantropica Stella Sapiente all'ateneo di Saint Anselm. Tuttavia, il bibliotecario è assente dal lavoro per una settimana. Al reporter, infine, viene consigliato di alloggiare nella dimora dell'anziana signora Macey, ubicata a nord di Salem. Black passerà una notte di follia dentro quella casa, da cui fugge in uno stato angosciante: è il primo di una serie di eventi alienanti narrati - dal quinto all'ottavo numero raccolti nel volume.
Giunto a Boston, per esempio, Black è catapultato nelle cruente circostanze dello sciopero della polizia - dopo i fatti di gennaio, in cui la vecchia cisterna di melassa esplode riversandosi su Commercial Street annegando cavalli, uomini e bambini, e provocando, a maggio, la protesta dei lettoni.
E, senza aggiungere altro, anticipiamo che nel numero #8 entra in scena una guest star d'eccezione.

“Providence” è l'ambizioso ritratto fumettistico di H. P. Lovecraft come scrittore e come uomo, dichiara Alan Moore a proposito dell'opera. Il bardo di Northampton, infatti, innesta l'universo horror di Lovecraft nell'epoca del Proibizionismo creando un melting pot letterario, in cui Lovecraft e le sue creature discendono nell'America del 1919, un Paese infestato dai semi del razzismo, della misogenia e dell'antisemitismo.

La sceneggiatura di Moore ammette le pagine del diario di Robert Black, dove il protagonista razionalizza gli accadimenti affidandosi alle moderne teorie psicoanalitiche in voga. Da una parte, scorgiamo i suoi meandri emotivi, dall'altra scopriamo dettagli preziosi dell'enigma narrativo proposto.

I disegni di Jacen Burrows rivelano un'interessante padronanza del linguaggio cinematografico.
Di notevole impatto risulta il cambio di registro, quando le ambientazioni realistiche si tramutano in incubi che diventano realtà. Minuzioso quanto Moore, le tavole di Burrows sono zeppe di dettagli che non trascurano tic e turbamenti improvvisi dei personaggi. Il contesto visivo anticipa e potenzia il leitmotiv di “Providence”: dietro l'apparenza della normalità, dimora il marcio. Tra taboo infranti, scene disturbanti e provocazioni culturali, chiediamoci se siamo pronti a quest'opera di Alan Moore.

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