Melissa McCarthy, Amy Schumer, Rebel Wilson: la rivincita delle overweight

Cinema / Comedy / News - 11 March 2017 08:00

Negli ultimi anni ognuna di queste attrici ha partecipato a film campioni di incassi, dimostrando che non occorre rispettare i canoni tradizionali di Hollywood per essere nomi richiamo. Ma la strada p

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È innegabile che negli ultimi anni le artiste sovrappeso abbiano raggiunto una visibilità e una rilevanza senza precedenti. Attrici come Rebel Wilson, Melissa McCarthy, Lena Dunham, e cantanti come Adele e Beth Ditto stanno contribuendo a riscrivere i canoni di bellezza imposti finora dallo star system, e a diffondere il messaggio per cui non occorre essere una donna magra e longilinea per poter essere ritenute attraenti e/o desiderabili. Una proposta più diversificata riflette meglio quella che è la realtà quotidiana delle persone comuni, ma è meglio evitare di cantare vittoria troppo presto: nemmeno le attrici sopra citate riescono a sfuggire, nei loro film, al tipico umorismo celebrato ai danni delle persone -e in particolare delle donne – sovrappeso.

Melissa McCarthy ormai è diventata un’autentica star della commedia americana. Il suo primo ruolo di spicco è stato quello di Sookie in “Una mamma per amica”, ma la consacrazione l’ha ottenuta grazie alla sitcom “Mike & Molly” (andata in onda dal 2010 al 2016), che nel 2011 le è valsa anche un Emmy come migliore interprete in una commedia televisiva. Nello stesso anno della vittoria dell’Emmy, si è anche guadagnata gli elogi della critica grazie alla sua interpretazione ne “Le amiche della sposa”. Da allora il nome di McCarthy è diventato una vera e propria garanzia: basti guardare agli incassi di film come “Corpi da reato”, “Spy” e “The Boss”.

Ne “Le amiche della sposa” c’era un’altra attrice overweight che abbiamo già nominato, Rebel Wilson, che a sua volta può vantare la partecipazione a grandi successi come “Pitch Perfect” e “The Wedding Party”.In entrambi questi film, tuttavia, la corporatura della Wilson viene costantemente portata al centro dell’attenzione per fare battute e in generale per costruire la psicologia del suo personaggio.

Insomma, le attrici sovrappeso si ritrovano sempre, e inevitabilmente, a fare i conti con film e ruoli che fanno del loro corpo uno dei punti focali della trama. Prima che donn” o tantomeno persone, sono considerate “grasse”, e quindi le vittime perfette di battutine e situazioni umilianti. Certo, siamo lontani da disastri imbarazzanti come “Amore a prima svista”, commedia dei primi anni 2000 con Jack Black e Gwyneth Paltrow (in cui la premessa è che se potessimo vedere la “bellezza interiore” di una persona grassa, la vedremmo magra), ma è altrettanto innegabile che la strada da fare nella rappresentazione del corpo femminile sia ancora tanta.

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