Lo stato dell'Unione, il film classico sui rischi dell'ambizione in politica

Cinema / Classico / News - 28 April 2017 07:30

"Lo stato dell'Unione" ("State of the Union") è il film di Frank Capra con Angela Lansbury, Spencer Tracy e Katharine Hepburn.

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Lo stato dell'Unione (“State of the Union”) è il film classico di Frank Capra che usciva nelle sale in questi giorni /negli Stati Uniti il 30 aprile 1948).

Kay Thorndyke (Angela Lansbury) è chiamata a casa di suo padre, l’editore di giornali Sam Thorndyke che sta morendo. L’uomo racconta come il partito repubblicano lo abbia tradito, perché poteva sostenerlo alla sua candidatura come Presidente degli Stati Uniti. Incita la figlia ad essere spietata, e a far "rotolare le teste”.

Dopo che Kay lo lascia, Sam è stanco della propria sofferenza e si uccide. Così Kay diviene il capo della Thorndyke Press con l’ambizione di porre un uomo alla Casa Bianca. Chiede al politico Jim Conover di dirigere la campagna del suo candidato, il magnate dell'aviazione Grant Matthews (Spencer Tracy), che ha costruito da solo la sua fortuna. Grant inizialmente finge disinteresse per la corsa alla presidenza, ma l’ambizione aumenta: deve anche interrompere di vedersi con Kay perché le voci di una relazione illegittima rovinerebbe ogni possibilità per la presidenza. Inoltre Grant dovrebbe chiedere alla moglie separata Mary (Katharine Hepburn), donna idealista di andare con lui alle conferenze con lui e di mostrarsi di fronte agli elettori.

Mary si unisce alla campagna e crede che si tratti di un tentativo di riconciliazione da parte di Grant, ma poi scopre gli occhiali di Kay posizionati sul comodino e decide di tornare a casa. Mentre le conferenze di Grant hanno successo, Kay impone ai suoi giornalisti - che si oppongono - di appoggiare la candidatura. Il clima diventa incerto, Mary non vuole aiutare il marito, Grant per un discorso da pronunciare a Detroit cambia le frasi. Stanco delle pressioni, comprende che deve anche fare degli accordi per ottenere il consenso dei congressisti.

Il finale vede una ricomposizione che non è solo politica ma anche umana.

il film ha segnato una rottura con le pellicole dirette finora da Frank Capra, perché dopo l’ottimismo de “La vita è meravigliosa” (1946) si agiva su un terreno impervio, quello della politica che modifica il carattere delle persone fino a renderle sprezzanti. Alla comicità di “Arsenico e vecchi merletti” realizzato solo quatto anni prima in tempo di guerra, ora in periodo di pace si mostra un cinismo maggiore.

L'ispirazione per “State of the Union” giunse a teatro: l'attrice Helen Hayes incontrò i drammaturghi Russel Crouse e Howard Lindsay durante le convention presidenziali del 1944, suggerendo di scrivere una commedia sui candidati presidenziali. La pièce andò in scena per due anni a Broadway con 765 spettacoli, vincendo il Premio Pulitzer nel 1946. Frank Capra cercò di filmare lo spettacolo dopo averlo visto per tre notti di fila, e la Paramount aveva già effettuato un accordo per i diritti cinematografici. La pellicola doveva essere distribuita dalla RKO, ma quando il budget si prospettava sui 2.8 milioni di dollari indietreggiò, anche perché voleva lanciare Gary Cooper nel ruolo del protagonista Grant Matthews.

Alla fine fu la società di Capra - Capra Liberty Films - a produrre “Lo stato dell’Unione” con la MGM.

Il ruolo di Mary Matthews doveva essere interpretato dall’attrice Claudette Colbert, che a causa di un disaccordo sul contratto (sull’orario della fine delle riprese doveva essere ogni giorno alle 17:00) polemizzò. Il regista la licenziò, e Spencer Tracy disse che Katharine Hepburn - con cui aveva una relazione - poteva essere interessata: l’attrice accettò in meno di 48 ore.

Ma le vicissitudini societarie collimavano con quelle raccontare nel film: la Capra Liberty Films fu assorbita dalla Paramount Pictures durante la produzione, con un vendita di cinque milioni di dollari. Così il film era distribuito dalla MGM, e la "parte del produttore" divenne della Paramount.

La Premiere avvenne al MGM Capital Theatre di Washington DC: il presidente Harry Truman era presente e si ipotizzò - secondo la stampa dell’epoca - che la sua rielezione del 1948 avvenne grazie anche ad un atteggiamento personale mutato, grazie al film. Infatti nonostante avesse due membri del proprio partito avversi fu spronato a continuare e credere ancora una volta nelle proprie riforme.

L’italo americano Frank Capra, dopo aver vinto tre Oscar (“Accadde una notte”, “È arrivata la felicità” e “L'eterna illusione”) continuava quindi a promuovere la sua fiducia nel futuro: anche se la protagonista del film Kay nel finale non demorde alle proprie ambizioni.

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