Libri Tonina Pantani, Giusy Versace e Federica Lisi Bovolenta: storie di coraggio quotidiano

Comics / News - 16 September 2014 16:30

Tonina Pantani, Giusy Versace e Federica Lisi Bovolenta, recentemente ospiti del Passaggi Sport Festival, l'evento dedicato alla letteratura sportiva, a Cesena: le battaglie nel nome di uno sport puli

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Tonina Pantani e Francesco Ceniti, In nome di Marco. La voce di una madre, il cuore di un tifoso (Rizzoli). Seguiva l'istinto il Panta e correva per vincere. Capace di radunare le folle davanti alla tv. Di provocare tuffi al cuore quando, imprevedibile, scattava in salita. Via il cappellino, la bandana, gli occhiali e comincia lo spettacolo accompagnato dall'emozionante telecronaca di Adriano De Zan ("Scatto di Pantani, scatto secco di Pantani") con il Pirata che attacca lasciando il vuoto dietro di sè. Il più grande scalatore del ciclismo italiano.
Le vittorie, la doppietta Giro d'Italia - Tour de France: l'eroe nazionale è di Cesenatico. Accende i cuori e resuscita la passione per il ciclismo in un delirio festante di piazza. Fino alla mattina di Madonna di Campiglio. È il 5 giugno del 1999. Pantani si è ripreso da incidenti gravissimi, ma da quell'episodio – e lo dirà presagendo subito qualcosa che in lui irrimediabilmente si spegne – non si rialzerà più.
Da idolo indiscusso al marchio di infamia in seguito a un controllo anti doping con molte anomalie, un test inficiato a cominciare dalla provetta utilizzata. Indagano sette procure e tutto si risolve in una bolla d'aria.
Marco Pantani muore nel residence Le Rose di Rimini il 14 febbraio del 2004 in circostanze da chiarire.
L'autopsia, in ogni caso, rivelerà “il midollo osseo di un atleta che non aveva fatto un uso massiccio né protratto di sostanze dopanti”.
Lo scorso agosto, la Procura della Repubblica di Rimini ha riaperto le indagini sulla sua morte con l'ipotesi di reato di omicidio volontario a carico di ignoti.
Tonina Pantani si occupa della Fondazione Marco Pantani ONLUS. Ha tanti bambini che corrono in ricordo del campione, in Italia e in Croazia: una grandissima soddisfazione per Tonina e Paolo Pantani.

Giusy Versace, Con la testa e con il cuore si va ovunque. La storia della mia nuova vita (Mondadori). Abituata alle sfide, parteciperà alla prossima edizione di Ballando con le Stelle. Ha un cognome importante, ma i traguardi li ha raggiunti, con solare determinazione, tutti da sola. Da sempre, con una determinazione e un coraggio che disarmano. “Spesso disabili si diventa, non ci pensiamo mai. E non pensiamo mai che queste cose - racconta - possono capitare proprio a noi”.
E' il 22 agosto del 2005. Durante una trasferta di lavoro ha un terribile incidente sulla Salerno-Reggio Calabria.
Sopravvive miracolosamente con le gambe amputate. E una vita ribaltata: “Di fronte a me, un confine, e una scelta: attraversarlo o no. Provare a guardare oltre, oppure rimanere attaccata a un passato che non esisteva più”.
“Perchè a me?” Giusy trova la risposta durante un viaggio promesso a Lourdes: “Perchè non a te che sei anche più fortunata di altri?”. 
Un anno e mezzo di sofferenza: “il dolore stanca, fa arrabbiare”. Ma lei si aggrappa alla vita, senza mai perdere la fede. Vive a Milano, ma ama il mare e non ci rinuncia. Ha iniziato a correre per curiosità e ha scoperto di amare la corsa da disabile: è stata una rinascita. Dal 2010 non ha più smesso conquistandosi 9 titoli italiani, un record europeo e molti altri primati nazionali. Lo sport è fondamentale - ricorda Giusy - soprattutto per i disabili, aiuta a uscire di casa, a stringere amicizie. Dal 2011 è presidente dei Disabili No Limits Onlus.

Federica Lisi Bovolenta con Anna Cherubini, Noi non ci lasceremo mai. La mia vita con Bovo (Mondadori). Fede e Bovo, un grande amore al presente. Vigor Bovolenta, il campione di volley della mitica squadra di Julio Velasco, quella della generazione dei fenomeni: è il 24 marzo del 2012 quando il Gigante del Polesine si accascia durante la partita tra Lube Macerata e Volley Forlì. 
“Se n'è andato senza lasciarmi. E senza lasciarmi istruzioni. Se n'è andato restando dentro la mia vita. Restando la mia vita” scrive Federica Lisi nel libroIl 30 ottobre nasce Andrea.
Non c'è quasi tempo per il dolore nell'indaffarata quotidianità di Federica, ma la necessità di andare avanti e abbatterlo. Di raccontarlo, insieme a tante altre cose per la verità: la forza, la normalità, la fiducia, la speranza, il sorriso e i colori della famiglia Bovolenta, cinque splendidi figli e la loro speciale mamma che ha scritto il libro perché “rimarrà da adesso a sempre”: “Spero davvero che leggendo questo libro, i miei bambini trovino una ragione in più per sorridere. E, come loro, tutte le persone che si avvicineranno alla nostra storia. Le cose sono andate come sono andate”.
Intanto, non passa giorno senza accogliere un nuovo abbraccio. Sono tantissimi, infatti, i nuovi amici che restano contagiati dalla voglia di non mollare, mai: il motto di casa Bovolenta.

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