La porta rossa, il fantasy negli schemi consuetudinari del racconto investigativo

Tv / News - 24 February 2017 07:00

Fantastico e poliziesco, la contemperazione dei due generi nella serie "La porta rossa" in onda su Rai 2 dal 22 febbraio 2017.

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La serie televisiva "La porta rossa" ha debuttato su Rai 2 il 22 febbraio 2017. 


Ideata da Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi, la fiction propone un racconto inusuale per la serialità italiana e alterna numerosi generi tra cui il fantasy, realizzato attraverso la condizione di fantasma nella quale agisce il protagonista principale interpretato da Lino Guanciale. 

Il tema dell'irreale è proposto accanto alla forma narrativa maggiormente diffusa nel palinsesto televisivo nazionale, ovvero quella del racconto investigativo, presente nella sua forma più classica che prevede il protagonismo di diversi personaggi appartenenti alle forze dell'ordine e un delitto indagato.

La prima puntata de "La porta rossa" si apre con una scena notturna dove la scarsa illuminazione contrasta con le numerose luci blu delle auto della polizia. Gli agenti si avvicinano a due corpi riversi a terra, uno appartiene al commissario Leonardo Cagliostro, il quale è presente sul luogo ma inspiegabilmente indifferente agli altri personaggi. Per rendere la sequenza comprensibile al pubblico, la narrazione compie un salto temporale all'indietro di dodici ore e procede nel presentare la condizione dei vari protagonisti.

La digressione si sofferma sulla natura del rapporto tra Cagliostro e sua moglie Anna (Gabriella Pession). I due stanno attraversando un momento di separazione ma i loro sguardi sottintendono un'esigenza di chiarimenti e un legame sentimentale ancora vivo. Nella storia ha un ruolo di centralità anche il personaggio di Vanessa (Valentina Romani), giovane ragazza nel pieno dell'adolescenza che scopre improvvisamente di possedere una capacità soprannaturale. 

Cagliostro è intenzionato ad arrestare un narcotrafficante soprannominato "il messicano" ma il magistrato Antonio Piras (Ettore Bassi) non gli concede l'autorizzazione per questa operazione. Il commissario mostra la sua determinazione e procede ugualmente al suo intento, affronta da solo il criminale con cui ingaggia un intenso conflitto a fuoco e finalmente riesce a neutralizzarlo.

In procinto di ammanettare "il messicano", Cagliostro è sorpreso alle spalle da un misterioso uomo che spara e ferisce mortalmente sia il commissario che il narcotrafficante. È in questo frangente che la fiction rivela il suo lato fantasy, ossia con la comparsa sulla scena di una porta rossa che vuole rappresentare il passaggio a una dimensione ultraterrena.

Cagliostro afferra la maniglia ma è sconvolto da una visione futura: sua moglie Anna si troverà di fronte al suo stesso assassino, pertanto rimane in una condizione fantasmatica. Come avviene nel celebre film "Ghost" (1990) diretto da Jerry Zucker e interpretato da Patrick Swayze e Demi Moore, è l'amore per la donna che induce il protagonista principale a restare nella dimensione terrena per compiere un'ultima azione.

Ne "La porta rossa" il genere fantasy si esprime senza effetti speciali, Cagliostro agisce sulla scena accanto agli altri personaggi ma nessuno lo può vedere o sentire. Il protagonista principale della serie televisiva è dunque travolto da una sensazione di impotenza e sconforto espressa dalla sua riflessione: "Di fronte alla morte ognuno è solo, chi muore ma anche chi resta. C'è chi si chiude in se stesso e si sforza di pensare ad altro, chi prova a sfinirsi sperando che la stanchezza possa cancellare il dolore, chi per fortuna ha qualcuno da amare e che gli sta vicino nei momenti peggiori, ma a volte non basta, così si finisce per accettare la propria solitudine".Porta rossa 

Nel finale di puntata Vanessa sta tornando a casa in scooter, Cagliostro è in mezzo alla strada convinto di essere invisibile anche ai suoi occhi. Quest'ultima cade in terra proprio davanti al fantasma del commissario e lo fissa intensamente confermando che solo lei può effettivamente vedere la sua immagine. L'evento ravviva nel protagonista la speranza di realizzare concretamente il suo ultimo intento, salvare Anna, e dall'inaspettato incontro con la ragazza trae una positiva conclusione: "quello che prima ci sembrava impossibile, adesso non lo è più".

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