L'uomo lupo, il film horror che esplorò le paure umane

Cinema / Classico / News - 06 December 2016 07:30

"L'uomo lupo" è il film classico horror dell Universal che raccontò le paure umane.

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

L'uomo lupo (“The Wolf Man”) è il film horror di George Waggner che usciva in questa settimana nel 1941. Nel cast c’erano Lon Chaney, Claude Rains, Evelyn Ankers e Béla Lugosi.

La trama segue Lawrence Talbot, che torna nella sua tenuta di famiglia nella campagna inglese dopo un'assenza di diciotto anni negli Stati Uniti. Accolto dal padre Sir John Talbot, Lawrence scopre della recente morte del fratello maggiore in un incidente di caccia: John si scusa per averlo trascurato per anni e i due sembrano recuperare un nuovo rapporto.

Lawrence si reca in città e rivede Gwen, che lavora nel negozio di famiglia: lui acquista un bastone decorato con una testa di lupo e un pentagramma, che Gwen spiega essere il segno del lupo mannaro. Lei lo accompagna a visitare un campo nomadi nelle vicinanze, con l’amica Jenny Williams come chaperon: a causa di un improvviso attacco da parte di un lupo, Jenny è uccise e Lawrence viene morso. Il giovane torna alla tenuta, e il colonnello Paolo Montford rivela che lo zingaro è stato assassinato: così Lawrence è accusato, perché la canna del suo fucile è stata trovata nelle vicinanze dell’assassinio. Il giovane incontra anche una zingara che gli rivela la verità: l’animale che lo ha morso è in realtà il figlio, un lupo mannaro. Ora anche lui è destinato a diventare un licantropo.

Lawrence torna al castello di Talbot, con orrore si guarda mentre si trasforma lentamente in un lupo mannaro: di notte attacca e uccide Richardson, un becchino. La mattina si sveglia per trovare le tracce di lupi che conducono al suo letto. Il finale è nefasto per Lawrence.

Il film fu scritto da Curt Siodmak, su ispirazione del film “Il segreto del Tibet” (“Werewolf of London”, 1935). Lon Chaney Jr., attore che interpreta l’uomo trasformato era disposto a sottoporsi a lunghe ore di trucco mentre gli esperti della Universal - che produsse il film - aggiungevano pelo di yak, zanne, muso di gomma.

L’aspetto interessante del film fu rendere un animale dei boschi come mimesi dell’uomo. E la paura che l’aspetto oscuro delle persone potesse manifestare per recare danno agli altri fu il motivo del successo del film. “The Wolf Man” uscì nelle sale due giorni dopo il bombardamento di Pearl Harbor e - nonostante le recensioni contrastanti da parte della critica - si rivelò un successo a sorpresa per la Universal. Nel corso degli anni si analizzò poi la sotto-trama quasi da toni ancestrali, come il rapporto di Talbot con il padre dispotico, nonché le vecchie superstizioni che percorrono tutto il film.

La stessa Universal proseguiva in questa maniera la sua linea editoriale, composta di mostri che incutevano timore. Da “The Cat Creeps” (1930) che inaugurò la saga a “Frankenstein” e “Dracula” (1931), da “La mummia” (1932) a “L'uomo invisibile” (1933), “The Black Cat (1934), “The Raven” (1935), “L'usurpatore (”Tower of London, 1939), “Pillow of Death” (1945), “The Brute Man” (1946) e “Il cervello di Frankenstein” (1948).

Dello stesso film fu realizzato il remake “L'uomo lupo” (2010) di Joe Johnston con Benicio del Toro, Anthony Hopkins e Emily Blunt. Ed evidentemente le paure sono in previsione nel futuro prossimo, se la Universal ha in cantiere “The Mummy” con Tom Cruise, lo stesso “Wolf Man” scritto da Aaron Guzikowski, “Van Helsing”, “Creature from the Black Lagoon” e “Bride of Frankenstein”.

© Riproduzione riservata




Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon