Intervista all'attore Emrhys Cooper: dal film 'Kushuthara' al prossimo 'Nosferatu'

Cinema / Drama / News - 22 April 2017 16:45

Emrhys Cooper è protagonista del film "Kushuthara: Pattern of Love", uscito negli Stati Uniti. Mauxa l'ha intervistato.

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Mauxa ha intervistato Emrhys Cooper, protagonista del film “Kushuthara: Pattern of Love”, uscito negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e diretto da Karma Deki. Cooper ha lavorato anche a serie tv come “Mistresses”, “Vanity”.

D. Nel film “Kushuthara”, nel ruolo di Charlie. Come ti sei avvicinato a questo ruolo? Emrhys Cooper. Charlie è un rispettabile ma indolente giornalista americano e fotografo, che deve andare nel Bhutan. È un paese che non ha mai visitato prima: da fotografo incontra lo sguardo di una particolare donna bhutanese su una montagna. Emerge così un amore reciproco a prima vista, anche se vietato per due motivi. Ossia le relazioni tra occidentali e i bhutanesi locali sono scoraggiate, nonché - dettaglio fondamentale - lei è sposata.

D. Quindi un film che affronta anche l'idea della paura del cambiamento?

E. C. Se con il termine “cambiamento” intendi modificare il proprio background di atteggiamenti o emozioni, sì. La paura di cambiare noi stessi e le nostre emozioni avviene solo quando veniamo a sapere che le alternative non sono solo possibili, ma desiderabili. In questo film le alternative si rivelano così estreme perché le culture sono opposte: Est e Ovest si incontrano in una rotta di collisione. Gli individui imparano - con stupore inizialmente - che i propri desideri non erano quello che si credeva. Ciò che inizia come un incidente si evolve in un nuovo cambiamento nella loro vita, reso ancora più stridente e imprevisto perché l'altra nuova persona incontrata è giunta dalla metà della strada.

D. Il set è stato faticoso?

E. C. Ciò che è stato più difficile fu incontrare gli attori del Bhutan per la prima volta nella mia vita. Ero attratto, la mia mente correva attraverso vari stadi di insicurezza: dovrei essere accettato? Dovei essere curioso? Sono un oggetto alieno? Nessuno di questi timori si è poi materializzato: tutti sul set sono stati accoglienti, solidali e rassicuranti.

D. Se potessi vivere in un'altra epoca, quale personaggio vorresti essere?

E. C. Vorrei vivamente sperimentare un giorno della vita di una persona anonima, povera di Londra, giovane nell'era di Charles Dickens. Per sperimentare il dolore, la miseria, la vera sofferenza: ciò per contrastare le ansie e le insicurezze della giornata moderna. La mia non può essere una risposta romantica ma rappresenta una delle mie preoccupazioni.

D. Hai lavorato anche in televisione, in “Desperate Housewives”, “Vanity”. Dove ti trovi più a tuo agio?

E. C. Mi stai chiedendo se preferisco il gelato al cioccolato o la torta al cioccolato. La televisione spesso si muove molto più velocemente rispetto alla pellicola. L'atmosfera è più intima, il pubblico potenziale più grande. Il cinema, almeno nelle mie esperienze, ha sempre comportato set più grandi, più attenzione a molte più persone nel processo di produzione. Entrambi le esperienze sono stimolanti.

D. È vero che lavorerai a “Nosferatu”?

E. C. Sì. La maggior parte dei vostri lettori saranno fan di vampiri. Questa è una storia di vampiri senza pari, una rilettura del classico di Count Orlok, il vampiro originale. Ho il ruolo di Thomas Hutter, che viene inviato dal suo datore di lavoro in Transilvania al fine di formalizzare rapporti d'affari con un conte non convenzionale. Thomas, naturalmente, ritiene che egli abbia fatto il passo più lungo della gamba può.

D. Hai degli hobbies?

E. C. Molto è collegato alla mia vita professionale. Frequento la palestra, un fabbisogno giornaliero. Mi piace guardare i film su un televisore widescreen, per studiare le sfumature di protagonisti nei grandi classici. I miei animali domestici sono il mio hobby: il mio gatto James Bond, il mio pappagallo grigio, Coco. Voglio includere anche il gelato al cioccolato o la torta al cioccolato.

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