Dublin International Film Festival, intervista al direttore: 'I film hanno carica provocatoria ed energia'

Cinema / Festival / News - 23 February 2016 11:45

Mauxa ha intervistato il direttore del Film Festival di Berlino: tra i film di quest'anno "Maggie's Plan", "Time Out of Mind" con Richard Gere e "Land of Mine" di Martin

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Il Dublin Film Festival è il più importante evento cinematografico dell’Irlanda. È giunto alla 13esima edizione, quest’anno durerà fino al 28 febbraio.

Mauxa ha intervistato il direttore, Grainne Humphreys. Negli anni il festival ha proposto film come “Vanishing Waves” di Kristina Buožytė, premiato registi come Paolo Sorrentino, François Ozon. In questi giorni ha ospitato incontri con Ben Wheatley protagonista del film “High-Rise”, nei prossimi giorni ci sarà Richard Gere che presenterà “Time Out of Mind” di Oren Moverman.

La tematica di quest’anno ha una forte impronta sociale, con film “Maggie's Plan” di Rebecca Miller, su una donna che desidera avere un bambino da sola ma che poi s’innamora di un uomo sposato: nel cast ci sono Julianne Moore e Ethan Hawke. “Nasty Baby” di Sebastián Silva, sue due compagni e artisti di Brooklyn che cercano di avere un bambino con l'aiuto della loro amica.

“Vorrei vedere sia ‘Maggie's Plan’ che ‘Nasty Baby’ come esempi di energia creativa in contemporanea con il cinema indipendente degli Stati Uniti. Vorrei ricordare la qualità di film con una carica molto provocatoria provenienti dal Belgio, come ‘Brand New Testament’, film indicativo di un cinema socialmente cosciente”.

“Brand New Testament” è uscito in Italia con il titolo “Dio esiste e vive a Bruxelles”, raccontando di un uomo sadico - Dio - che ha creato l'umanità solo per tormentarla: il film è candidato all’Oscar 2016. “Il programma dà anche spazio a film di donne registe e cineasti emergenti - dice il direttore Grainne Humphreys - C’è anche un programma esteso di documentari e una nuova sezione destinata ai giovani”.

Tra le anteprime di quest’anno c’è il film d’animazione “Anomalisa” di Charlie Kaufman e Duke Johnson; la pellicola della Fox Searchlight “Demolition” di Jean-Marc Vallee, su un investitore di successo la cui vita è sconvolta dalla morte della moglie. “Black Mountain Poets” di Jamie Adams, incentrato su due sorelle nevrotiche che assumono le identità dei poeti famosi. ”Neon Bull” di Gabriele Mascaro, ambientato a Vaquejadas, rodeo nel Nord Est del Brasile dove due uomini a cavallo cercano abbattere un toro afferrandolo alla coda. Atteso è “Land of Mine” di Martin Zandvliet: l’attore Roland Møller sarà presente alla proiezione, per un film ambientato nei giorni successivi alla resa della Germania nel maggio 1945, quando un gruppo di giovani prigionieri di guerra tedeschi è obbligato a rimuovere più di due milioni di mine posizionate nella sabbia lungo la costa.

Sarà proiettato “Disorder” con Diane Kruger, “Sandra” di Luchino Visconti con Claudia Cardinale.

Il Festival di Dublino si caratterizza anche per lo spazio che dà all'interazione con il pubblico, che partecipa ai “Questions and answers” con attori e registi. “Il pubblico irlandese è curioso . ci dice il direttore del Festival - ama interagire con registi e artisti. È importante creare occasioni di dialogo sia all'interno che all'esterno del cinema”.

Richard Gere sarà presente alla proiezione del film “Time Out of Mind”. Ci sarà anche Claudia Cardinale. Quali sono gli altri ospiti? Angela Lansbury, Rebecca Miller, Neil Jordan, David Hare, Joachim Trier, Serge Bromberg, Margarethe von Trotta e molti altri.

Il festival, come si è evoluto nel corso degli anni?

“È cresciuto l’interesse nei confronti del cinema internazionale. In contemporanea è divenuto una piattaforma per le nuove opere dei registi irlandesi. Speriamo di continuare questo sviluppo di nuovi filoni, costruendo un profilo internazionale che contribuirà ad attrarre nuovi film e registi a Dublino ogni febbraio”.

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