Don Matteo 11, il rinnovato successo di una serie tv dalla storia pluridecennale

Tv / Comedy / News - 03 September 2016 09:00

Nonostante il primo episodio in assoluto sia andato in onda il lontano 7 gennaio del 2000, la storica fiction di Rai 1 con protagonista Terence Hill è più in forma che mai: lo dimostra i

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Sono anni di crisi per la tv generalista, ma almeno le grandi reti possono continuare a fare affidamento sui loro cavalli di battaglia storici: Canale 5 può sempre contare su “Squadra Antimafia” o l'ennesimo feuilleton con Gabriel Garko, mentre Rai 1 sa che “Don Matteo” non deluderà mai le aspettative. Con dieci stagioni all'attivo, e l'undicesima già in fase di pre-produzione, la fiction con protagonista l'inossidabile Terence Hill sembra più in forma che mai, e si è riconfermata per l'ennesima volta campione di ascolti. Quali sono gli ingredienti della formula magica che rende “Don Matteo” un prodotto così amato?

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Fa un effetto strano dirlo, ma la figura del prete in realtà ha sempre riscosso un notevole successo in televisione. Da Padre Brown al Don Marco interpretato da Massimo Dapporto in “Un prete tra di noi”, gli spettatori italiani sono sempre stati suscettibili al fascino della tonaca. Un dato che sorprende fino a un certo punto, se si considera che siamo un Paese fortemente cattolico e che l'età media del pubblico di queste fiction “clerico-poliziesche” è sempre piuttosto alta (anche se i dati Auditel dimostrano che “Don Matteo” riesce a riunire davanti allo schermo tutta la famiglia, e quindi anche i giovani).

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Ma sicuramente tutto questo non sarebbe bastato a fare di “Don Matteo” un prodotto tanto amato, se a vestire i panni del protagonista non ci fosse Terence Hill (Mario Girotti all'anagrafe): l'attore riesce a catalizzare l'attenzione del pubblico come pochi altri suoi colleghi, e lo dimostra la popolarità di un'altra fiction da lui interpretata, stavolta al fianco di Francesco Salvi, “Un passo dal cielo”. Grazie soprattutto alla sterminata filmografia condivisa con Bud Spencer, Terence Hill è una vera e propria icona della cultura pop nostrana (e mondiale), uno status che lo rende una garanzia per il successo di qualunque prodotto di intrattenimento.

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D'altra parte, sarebbe ingiusto attribuire il consenso popolare riscosso da “Don Matteo” interamente al leggendario “Trinità”. Uno dei punti di forza della fiction sta anche nel suo solidissimo cast di comprimari. In tutti gli episodi, a fare da spalla (nelle vesti del maresciallo Cecchini) a Don Matteo c'è un intrattenitore del calibro di Nino Frassica, senza dimenticare poi la perpetua Natalina (Nathalie Guetta), il capitano Giulio Tommasi (Simone Montedoro), Pippo (Francesco Scali), e moltissimi altri ancora. Quella di “Don Matteo” è una famiglia allargata che anno dopo anno continua a far appassionare gli spettatori. Il pubblico ormai fidelizzato vede in questi personaggi dei punti di riferimento, essi rappresentano un mondo protetto e rassicurante in cui rifugiarsi a fine giornata dallo stress e dalle preoccupazioni della quotidianità.

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C'è conforto nella routine, e gli autori di “Don Matteo” sono dei maestri nel coltivarla. Un altro ingrediente del successo dei polizieschi di questo genere è proprio la ripetitività: ogni puntata si apre con l'introduzione del “caso della settimana”, prosegue con le indagini dei Carabinieri, e si conclude con l'intuizione brillante del prete in bicicletta, che permette di assicurare il colpevole alla giustizia. Un ciclo sempre uguale a se stesso, di volta in volta abbellito con i momenti di commedia e le “guest star” di turno.

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