Colazione da Tiffany, il film che raccontò una vita scandalosa

Cinema / Classico / News - 04 October 2016 07:30

"Colazione da Tiffany" è il film classico di Blake Edwards con Audrey Hepburn e George Peppard.

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Colazione da Tiffany (“Breakfast At Tiffanys”, 1961) è il film di Blake Edwards, con Audrey Hepburn e George Peppard, che uscì negli Stati Uniti in questa settimana e che raggiunse la prima posizione in classifica.

Holly Golightly vive a Manhattan East Side: è una ragazza eclettica, ha un appartamento parzialmente arredato, un "divano" che in realtà è una vasca da bagno segato a metà, possiede un gatto senza nome, visita spesso le vetrine del negozio Tiffany, ha la chiave nella porta, con stupore del vicino di casa al piano di sopra Mr. Yunioshi, un fotografo giapponese. Holly sopravvive in due modi: riceve 50 dollari dai suoi accompagnatori ogni volta che hanno bisogno di lei, è pagata 100 per ogni viaggio settimanale che fa a Sing Sing, dove visita Sally Tomato, un ex-mafioso.

Un giorno Paul Varjak, giovane scrittore che è supportato da una donna più grande soprannominata "2E", entra nella vita di Holly. Durante uno dei cocktail party selvaggi di Holly, Paul inaspettatamente incontra Doc Golightly, texano sposato con con Holly quando aveva solo 15 anni. Lei spiega a Paul che il matrimonio è stato annullato da tempo: Doc vuol riportare Holly in Texas assieme al fratello, di ritorno dopo il servizio militare, ma lei rifiuta e l’uomo conferma che non accetterà il ritorno del fratello dall'esercito, abbandonandolo. Intanto Paul dopo una giornata in città con la ragazza si rende conto di essersi innamorato di lei e si propone: ma Holly è determinata a sposare José, milionario sudamericano. In questo frangente s’immette l’antagonismo che porla la storia verso il lieto fine: José scopre che la donna veicolava informazioni a Sally Tomato e la abbandona. Lei è furiosa, lascia il gatto sotto la pioggia - scena che la Hepburn definì la più disgustosa mai girata - e decide di andarsene. Paul trova il gatto, Holly si rende conto degli errori, supera le strade bagnate e incontra Paul.

Il film getta ovviamente una luce offuscata sul futuro della donna, già sposa a quindici anni, destinata a strade grigio, pur se davanti le vetrine di una gioielleria. Ma l’idea che tutto fosse possibile all’inizio degli anno ’60 era un motivo ricorrente, prima almeno dell’omicidio di John Kennedy avvenuto nel 1963. Anche in un altro film, “Irma la dolce” (1963) di Billy Wilder la prostituta interpretata da Shirley MacLaine viene redenta tramite l’amore.

Se ad alcuni il film “Colazione da Tiffany” sembrava antiquato, il contenuto sessuale cui allude è scioccante: la stessa Holly era stata sposata a 15 anni con un uomo molto più grande, fa soldi come accompagnatrice, condivide il letto una notte.

L’autore del libro da cui è tratto il film, Truman Capote immaginava infatti un’attrice più carnale come Marilyn Monroe nella parte di Holly. Il romanzo fu pubblicato nel 1958, divenne un caso letterario e la protagonista uno dei personaggi più intriganti della moderna narrativa americana: Holly non è proprio una ragazza squillo, ma sul “simbolo di tutte queste ragazze che vengono a New York, attratte dalla città, e con il sole spariscono come mosche - affermò lo scrittore - Volevo salvare una ragazza da quell’anonimato e preservarla per i posteri”.

Marilyn Monroe voleva la parte, lavorò con Capote per ottenerla ma lo scrittore vendette diritti alla Paramount: i produttori Richard Shepherd e Martin Jurow scelsero la Hepburn perché era già una star dopo film come “Vacanze romane” (1953) e ”Funny Face” (1957). Inoltre era sotto contratto con la Paramount ambiva al ruolo. L'attore George Peppard proveniva invece dall'Actors Studio.

Lo stesso John Frankenheimer è stato ingaggiato per girare il film con l’attrice: con la scelta di Audrey Hepburn lei disse di non aver mai sentito parlare di Frankenheimer e insistette perché un altro regista venisse assunto.

La prima scena girata fu quella di Audrey Hepburn che sgranocchia pasticcini di fronte a Tiffany in abito da sera, cucito dall’amico Hubert de Givenchy: si svolse davanti al reale Tiffany sulla 5th Avenue a Manhattan, una domenica mattina. Fu l’unico giorno del secolo in cui il negozio aprì di domenica. Il film veicolò la canzone "Moon River”, che fu la quarta più venduta nella storia delle colonne sonore. Scritta da Henry Mancini, fu pensata per la Hepburn: “Sapevo che la qualità esatta della sua voce avrebbe permesso di cantare 'Moon River’, disse il compositore.

Il realismo di Blake Edwards era necessario per ricreare l’atmosfera sospesa dl film: per la famosa scena in cui di Holly organizza un party selvaggio nel suo appartamento il regista ordinò del vero champagne, consentendo a tutti di contribuire con idee di comportamento scandaloso.

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