Cannes 2014, Xavier Dolan ex aequo con Godard: l'innovativo Mommy non ce l'ha fatta

Cinema / Festival / News - 24 May 2014 23:55

Xavier Dolan in concorso con Mommy: in molti hanno tifato per il (ri)confermato talento del figliol prodigo di Cannes, e del mondo del cinema con lo sguardo al domani, che, infine, si aggiudica - ex a

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Cannes 2014 - Xavier Dolan si aggiudica, ex aequo con Jean-Luc Godard, il premio della Giuria di Cannes con Mommy. Entusiasta, il giovane regista appena venticinquenne, in passato consacrato, proprio grazie ai riconoscimenti conseguiti a Cannes, prodigio del cinema quebbechese, ha dichiarato: “Sono onorato di far parte di quel momento storico in cui il cinema vira di bordo e si rinnova. Non sono deluso, anzi, ma è ovvio che fino all'ultimo sperassi nel massimo possibile. Se si smette di sognare ci si ferma e io non voglio questo ed è il motivo per cui ho dedicato il premio ai giovani della mia generazione”.

Mommy - Seconda pellicola incentrata sul rapporto tra una madre e un figlio, accolta con entusiasmo dalla stampa. Data per favorita fino all'ultimo, la Palma d'oro è andata, invece, a Winter Sleep di Nuri Bilge Ceylan. Tuttavia, in molti hanno tifato per la vera rivelazione del festival: si tratterebbe, a dire il vero, della riconferma del genio di questo giovane regista canadese.

Trama - Diane (Anne Dorval) è una donna anticonformista che non scende a patti con la vita e si ritrova ad accogliere sotto lo stesso tetto il figlio quindicenne Steve (Antoine-Olivier Pilon), affetto da estremi disturbi comportamentali: tanto recidivi, da incoraggiare i servizi sociali a rispedirlo a casa. Tuttavia, nel rapporto tormentato, ma amorevole, tra madre e figlio c'è una svolta inaspettata, determinata dall'intromissione, nel loro ménage, di Kyla (Suzanne Clement): l'insegnante e vicina di casa, con problemi di afasia a causa di un trauma non rivelato.

Mommy ha riscontrato il favore della critica per la felice innovazione stilistica – regia, fotografia, costumi, musica, dialoghi e sceneggiatura – a servizio della comprensione di rapporti drammatici, senza cedere all'espediente del ricatto melodrammatico. Il talento di Dolan dimostra, d'altronde, di non averne bisogno: un'opera onesta, viscerale e coraggiosa che convincerà il pubblico delle sale cinematografiche.

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