Blue Bloods 7, i motivi del successo di un police procedural di famiglia

Tv / News - 05 September 2016 18:00

Blue Bloods è una serie tv che continua ad ottenere un enorme appezzamento da parte del pubblico. Quali sono i motivi principali di questo successo? Proviamo a capire l'importanza del police pr

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Blue Bloods è una serie tv statunitense di genere poliziesco, creata da Robin Green e Mitchell Burgess. Dal 2010 affascina gli spettatori con le vicende della famiglia Reagan, profondamente legata al New York City Police Department da generazioni. Dopo sei stagioni da ventidue episodi ciascuna - ad eccezione della terza stagione, che ha un episodio in più - CBS e il suo vasto pubblico continuano a seguire con vivo interesse le vicende di Blue Bloods, ormai pronto per la settima stagione.

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Quali sono i motivi del successo di questa serie tv? Senza dubbio Blue Bloods è favorito da una trama ben articolata, che si snoda attorno alla figura di Francis "Frank" Reagan, interpretato da Tom Selleck. Come suo padre prima di lui, anche Frank è a capo del dipartimento, e i suoi figli lavorano con lui. Un elemento chiave nella costruzione delle dinamiche tra i personaggi, perché qui in pratica la famiglia è analizzata da un punto di vista privato e pubblico, tra sentimenti e dedizione al lavoro.

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Dinamiche che il network CBS ha saggiamente articolato all’interno di un filone molto redditizio, ossia il police procedural, simile al classico giallo ma strutturato secondo regole precise e una trama definitiva, che contempla la presenza di una vera e propria squadra di investigatori a risolvere i casi (in questo caso addirittura la famiglia Reagan al completo), la presenza di più situazioni criminali non necessariamente connesse ma che coesistono all’interno di ogni singolo episodio e ultimo, ma non meno importante, la conoscenza spesso trasparente del nome del cattivo di turno.

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Un genere, insomma, che ha sempre affascinato grandi e non solo fin dalla sua comparsa, e che ben si adatta al piccolo schermo, in quanto tende a mantenere alta la suspence, risolvendo e avanzando in un’immaginaria ma potente “classifica“ di casi risolti. Una vittoria di gruppo, un team work vincente, che porta ad infinite possibilità narrative.

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Blue Bloods, in questa lettura, ha una marcia in più: è un police procedural che potremmo definire “di famiglia”. Ogni difficoltà, ogni indagine, ogni scontro, ogni vittoria porta in sé l’azione e l’emozione del gruppo famiglia e del singolo membro Reagan, che ormai conosciamo bene come i nostri vicini di casa. Conosciamo le loro parole, il loro modo di porsi, di parlare, di relazionarsi, di indagare. Tifiamo per loro e siamo soddisfatti quando le indagini volgono in loro favore. E’ un po’ come risolvere i nostri problemi di casa. Quelli di famiglia.

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Non è dunque un caso che il police procedural ottenga tanto successo di critica e pubblico, così come Blue Bloods continui a mietere successi straordinari, con una sesta stagione che ha chiuso i battenti con oltre 10 milioni di spettatori per “Blowback”, l’episodio conclusivo, il numero 22. In attesa della nuova, attesissima stagione: Blue Bloods 7.

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