Anticipazioni Qualunque cosa succeda: Ambrosoli ucciso, Sindona in carcere

Tv / News - 02 December 2014 09:00

Si conclude stasera su Rai 1 la miniserie con Pierfrancesco Favino dedicata alla figura dell'avvocato Giorgio Ambrosoli e alla sua ricerca di giustizia dopo il crack finanziario della Banca Privata It

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Qualunque cosa succeda miniserie E' in prima serata su Rai 1 l'appuntamento con la seconda e ultima puntata di Qualunque cosa succeda, miniserie volta a raccontare una vicenda diventata un pezzo della storia italiana: quella di Giorgio Ambrosoli, avvocato milanese nonchè commissario liquidatore della Banca Privata Italiana travolta dal crack finanziario di Michele Sindona. Un impegno civile e morale che gli costerà la vita. La fiction è basata sull'omonimo romanzo di Umberto Ambrosoli.

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Qualunque cosa succeda cast La miniserie è coprodotta da Rai 1 e 11marzofilm, per la regia di Alberto Negrin. Tra gli interpreti Pierfrancesco Favino nel ruolo di Giorgio Ambrosoli, e Anita Caprioli in quello della moglie Annalori. Alla coppia si aggiungono Giovanni Esposito nel ruolo di Giulio Andreotti, Massimo Popolizio in quello di Michele Sindona, e Roberto Herlitzka nel ruolo di Enrico Cuccia. Nel descrivere il suo approccio alla figura di Ambrosoli, il protagonista Pierfrancesco Favino ha dichiarato che “Il primo approccio al personaggio è stato il libro del figlio Umberto. Il secondo passo è stata la ricerca di fonti dirette, come gli tv dell'epoca, quel poco e rarissimo materiale video rimasto […] in cui ho potuto studiare la gestualità e intuire la sua timidezza, la sua voce e il suo modo di muoversi, che racconta tanto dell'uomo. Ho ascoltato gli audio delle minacce che aveva ricevuto e mi ha molto colpito l'apparente fermezza della voce di Ambrosoli”.

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Qualunque cosa succeda anticipazioni L'avvocato Ambrosoli ha ottenuto molte informazioni tramite gli archivi della Fasco e per questo motivo può testimoniare dinanzi al Grand Jury americano, per il fallimento della Franklin National Bank. Sindona riesce ad evitare l'arresto pagando una cauzione milionaria. Riesce a presentare un piano di salvataggio della sua banca in cui tutti i debiti verrebbero scaricati sulla collettività azzerando così qualsiasi pendenza penale. Giorgio Ambrosoli si oppone a questo piano, appoggiato dal governatore della Banca D'Italia Baffi e dal direttore della vigilanza Sarcinelli. A questo punto è guerra aperta con Sindona. Quando è in arrivo una nuova testimonianza per rogatoria per i giudici americani che potrebbe rappresentare la fine di Sindona, quest'ultimo assolda un killer italo-americano incaricato di seguire Ambrosoli ovunque. La testimonianza di Ambrosoli dinanzi ai magistrati americani si rivela un successo. Poche ore prima di firmare la testimonianza (è l'11 luglio del 1979), Ambrosoli viene  ucciso davanti al portone della propria abitazione.

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