Malacorte (Studio)

Daily / News - 09 October 2008 18:13

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Ci troviamo in una non ben definita corte: al centro un re negletto è assediato dai consigli di un ministro e di un cuoco.

Il ministro arrabatta le sue teorie sulla liceità di seguire un buon governo, il cuoco si lamenta per la mancanza di ingredienti che lo costringe a cucinare sempre le stesse pietanze. Il re lo sgrida perché dovrebbe inventarsi qualcosa di nuovo.

Tra dileggi e giochi verbali energici, i tre attori conducono l’ora di esibizione con verve e eleganza, fuggendo dai vincoli della performance teatrale fine a se stessa. Soprattutto la carica del re si spinge fino ai limiti del virtuosismo linguistico, in un testo dove più che la trama conta il continuo rimando a situazioni esistenziali, alla noia della corte, quasi una metafora della politica che guarda sempre il proprio ombelico.

Alla fine si scoprirà che forse il cuoco era il vero re, stanco di comandare e improvvisato maitre. Nuoce forse al testo una mancanza di coerenza drammaturgia che conduce ad una ripetitività di situazioni. Ma questo difetto è poi sventato da una messa in scena illusionistica che unita alla capacità vocali degli attori rende Malacorte ricco di spunti interessanti e capace di un’allegoria suggestiva.

La folignate Compagnia Zoe Teatro, grazie alla produzione del Teatro Stabile dell’Umbria ha già portato in scena Quartetto d’Ombre (Rosencrantz e Guildenstern sono morti, Vi e Ve, 2005 ) e Metallo (2006).


Malacorte (Studio), di ZoeTeatro. Regia: Michele Bandini, Emiliano Pergolari. Drammaturgia: Michele Bandini, Emiliano Pergolari. Attori: Michele Bandini, Emiliano Pergolati, Claudio Bigotta. Suono: Michele Branca. Produzione: Teatro Stabile dell’Umbria, con il sostegno dell’ETI – Progetto “Nuove creatività”; con il supporto di Armunia, Comune di Foligno, Comune di Trevi.

© Riproduzione riservata




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