Filippo Lippi In Mostra Agli Uffizi

Dei pannelli azzurri nella Sala dei Lippi alla Galleria degli Uffizi, tornano a far sfoggio di tutta la sua bellezza originale il felice ritorno di alcuni "gioielli" dell'arte firmati Filippo Lippi, alcuni in prestito altri restaurati, quale omaggio ad uno dei massimi autori del Rinascimento. "E' il primo passo per introdurre il colore nelle sale degli Uffizi", annuncia il direttore Franco Natali, donando nuove emozioni ai nostri ospiti.  Nella Sala dei Lippi, fino al 30 maggio, e' così possibile ammirare la Predella di Francesco di Stefano detto "Il Pesellino", allievo di Filippo Lippi, prestata per l'occasione dal Museo del Louvre di Parigi. L'opera che rappresenta "San Francesco riceve le stigmate" e il "Miracolo dei Santi Cosma e Damiamo", e' sistemato al fianco della sua gemella originaria, firmata dal maestro, composta da tre pezzi che rappresentano "La Natività", "Il Martirio dei Santi Cosma e Damiano", e "Il Miracolo di Sant'Antonio", da cui fu divisa durante le conquiste napoleoniche.

 

La predella si trova ai piedi della Pala del Noviziato come era in origine, quando Lippi nel 1445 la realizzò per la cappella del Noviziato in Santa Croce a Firenze, su commissione di Cosimo de' Medici. "Questa splendida opera riunisce in sé la politica, la religione e l'arte del '400 unendo il potente convento francescano di Santa Croce, la committenza medicea, raffigurata anche nella cornice dell'immagine decorata da palle rosse, e la presenza artistica di Filippo Lippi", commenta la soprintendente al polo museale fiorentino Cristina Acidini.

 

In mostra dello stesso autore, dopo un attento restauro, sono tornate anche l'Adorazione del Bambino detta "Pala di Annalena" e le sue tavole con l'Annunciazione, Sant'Antonio Abate e San Giovanni Battista. "Avremmo voluto realizzare questo omaggio a Filippo Lippi nella ex chiesa di San Piero a Scheraggio, ha detto Natali, ma questa splendida sede viene inspiegabilmente snobbata da turisti e fiorentini che vi passano davanti per venire agli Uffizi senza entrarvi. Avremmo rischiato che questo grande evento culturale venisse trascurato, come avviene per altre importanti iniziative artistiche lì realizzate".

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