Alberto Bevilacqua: ‘Roma Califfa’ il suo ultimo capolavoro, si è spento lo scrittore parmense

Comics / News - 10 September 2013 07:31

Alberto Bevilacqua, uno tra i più apprezzati scrittori, sceneggiatori, registi e poeti italiani, si è spento ieri nove settembre a Roma all\'età di 79 anni. L\'ultimo libro realizzato da Bevilacqua un

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Alberto Bevilacqua, nato a Parma nel 1934 ma romano di adozione, uno tra i più apprezzati scrittori, sceneggiatori, registi e poeti italiani, si è spento ieri nove settembre a Roma all\'età di 79 anni.

L\'artista letterario ha realizzato romanzi di successo come \"La Califfa\" del 1964, opera che traspose in sceneggiature e con cui debuttò alla regia nel 1970, con Romy Schneider nel ruolo di una fiera e vitale operaia parmense, che fa proprio della sua schietta sensualità la sua forza. Irene Corsini, detta Califfa, vive in quella zona popolare a sinistra del fiume Parma che, citando il romanzo, \"divide simbolicamente i poveri dai ricchi\" in una Parma degli anni sessanta. Vedova di un operaio morto nelle proteste operaie, Califfa diventa l\'amante del potente industriale Annibale Doberdò. E proprio per merito di questo amore, arrivato in un momento cruciale della sua esistenza, trova una nuova vita e la sua libertà.

Il primo importante premio letterario Bevilacqua lo ottenne nel 1966 con il premio Campiello per \"Questa specie di amore\", testo che nel 1972 divenne un film premiato con il David di Donatello per il miglior film. E i riconoscimenti non finiscono qui. Nel 1968 Alberto Bevilacqua si aggiudicò anche l\'ambito premio Strega con \"L\'occhio del gatto\" e nel 2010, come riconoscimento alla lunga e onorata carriera, sette delle sue narrazioni sono state raccolte in un Meridiano Mondadori. L\'ultimo libro realizzato da Bevilacqua è \"Roma Califfa\" del 2012. Il libro è un viaggio nell\'\"anima califfa\" di Roma, che ha delle affinità con il simbolo carnale e leggendario della Califfa. Quel viaggio pieno d paur e speranze che l\'autore intraprese a vent\'anni, quando partì per tentare la prima avventura della sua vita, trasmigrando dal Po al Tevere insediandosi nella città eterna. Si tratta di un viaggio nella memoria e nella nostalgia, fatti di incontri importanti e piccole delusioni, ricordi della sua amata Parma ormai lontana ma sempre nel cuore.

Una carriera luminosa che lo appagato e che lo stesso autore in un intervento del 2009 al premio letterario Castelfiorentino, ha detto essere già in qualche modo scritta nei suoi primi versi, realizzati a 13 anni. \"Io cerco un ventre, orgoglioso e umiliato, per morirci teneramente, come ci sono nato\". Versi che racchiudono tutta la sensibilità dello scrittore.

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