Quando meno te lo aspetti, il mito del blue prince rivisitato da Agnès Jaoui

Cinema / News - 06 June 2013 10:27

Esce oggi nelle sale una commedia francese interpretata da Jean-Pierre Bacri, Agathe Bonitzer e Arthur Dupont che trae spunto dal mondo delle fiabe per mostrare come esistano migliaia di modi d'amare

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

“Quando meno te lo aspetti” è un film con cui la direttrice artistica Agnès Jaoui intende dire alle alle ragazzine, o forse alla ragazzina che era lei un tempo, di non restare in attesa del principe azzurro, perché esistono altri punti di riferimento, altri modi per essere felici'. “Tutto quello che ci è stato inculcato sulla fedeltà, sul divorzio come fallimento, è sbagliato”, ha asserito la regista,”Non esiste un solo modo di amare, ce ne sono migliaia”. Così ci racconta la storia di Laura che, a ventiquattro anni, aspetta ancora l'uomo della propria vita, aggrappata com'è ad un'idea d'amore romantico che coltiva senza sosta nei propri sogni. Una sera, davanti alla sempre più disillusa ragazza, si paleserà la mite figura maschile di Sandro, che pare impersonare in maniera eccelsa il vagheggiamento sentimentale tanto atteso dalla giovane.

Eppure Sandro, al di là della patina d'idealizzazione con cui Laura lo avvolge, appare terribilmente umano a causa delle difficoltà che ha nel relazionarsi a suo padre e dell'ansia che lo attanaglia lungo la via dell'autorealizzazione in qualità di compositore. Allora la fantasiosa ragazza, dimentica  del fascino acqua e sapone del giovane, prende una sbandata per il misterioso Maxime, individuo  conturbante ed ammaliatore. Nella solitudine affettiva della famiglia di cui fa parte (il papà si preoccupa soltanto di sé e la matrigna pensa alla chiurugia estetica), Laura cercherà amichevole consiglio nella zia Marianne, vittima anch'ella di problemi tutti da affrontare!

“Quando meno te lo aspetti” esce oggi, giovedì 6 giugno, in un'ottantina di copie con Lucky Red.  Si tratta di  una storia corale che nasce da una curiosità: crediamo ancora nelle favole? Forse sì. Forse no. Certo le nuove generazioni ci credono meno di una volta... Ma, in fondo, il problema di fondo è un altro: la ricerca della felicità.

© Riproduzione riservata




Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon