Oscar Luncheon 2013, War Witch tra i favoriti

Cinema / News - 06 February 2013 07:22

"War Witch" con Rachel Mwanza, premiata a Berlino e al Tribeca Film Festival: tra le pellicole straniere protagoniste nella notte degli Oscar 2013.

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Facce distese all'Oscar Luncheon, il tradizionale pranzo al Beverly Hilton Hotel dell'Academy of Motion Picture Arts & Sciences, in attesa dell'85esima ceremonia degli Oscar il 24 febbraio. Un centinaio di contendenti alla statuetta hanno posato, infine, per la foto di gruppo.

Tra gli ospiti, anche la giovanissima Quvenzhané Wallis, nove anni, protagonista di Re della terra selvaggia (Beasts of the Southern Wild), opera prima di Benh Zeitlin. La pellicola è in gara come miglior film e la Wallis nella categoria delle migliori attrici protagoniste insieme a: Jessica Chastain (Zero Dark Thirty), Jennifer Lawrence (Il lato positivo - Silver Linings Playbook), Naomi Watts (The Impossible) ed Emmanuelle Riva (Amour).
Grande assente nella rosa, Rachel Mwanza, l'interprete di War Witch: premiata al Festival di Berlino, quello di Tribeca Film e al Vancouver Film Critics Circle, Rachel ha, comunque, ottenuto una nomination al Canadian Screen Awards e al Jutra Award di Montreal.

War Witch (Canada), invece, concorre (almeno) come miglior film straniero. Nella categoria troviamo anche Amour (Michael Haneke, Austria), Kon-Tiki (Joachim Rønning ed Espen Sandberg, Norvegia), No (Pablo Larraín, Cile), A Royal Affair (Nikolaj Arcel, Danimarca).

War Witch diretto da Kim Nguyen e girato in Congo, racconta la drammatica storia di una bambina soldato: Komona (Mwanza) viene reclutata a 12 anni e la sua prima missione è quella di uccidere i suoi genitori. Sopravvissuta a un agguato, la bambina viene vista come una strega in grado di presagire la presenza del nemico. A 14 anni rimane incinta e decide di dover fuggire.

Rachel Mwanza, classe 1997, è una bambina abbandonata a se stessa, costretta a sopravvivere nelle strade di Kinshasa. Kim Nguyen e i produttori Pierre Even e Marie-Claude Poulin la scelgono, dopo averla notata in un documentario sui bambini di strada, sono centinaia di migliaia, di Kinshasa. Lei non sa leggere, né scrivere: i due produttori, insieme al regista, decidono di provvedere al suo futuro.

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