Marzia Davide, storia della Million dollar baby italiana che rischia di perdere le Olimpiadi

Comics / News - 28 March 2012 07:40

Marzia Davide, il carattere forte e la volontà di continuare ad allenarsi nella sua palestra vicino a suo figlio, rischiando di non partecipare alle Olimpiadi, ricordano la Maggie protagonista del gra

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Marzia Davide, storia della Million dollar baby italiana che rischia di perdere le Olimpiadi. A Londra per la prima volta nella storia delle Olimpiadi verrà introdotta la disciplina sportiva del pugilato femminile. Durante i mondiali in Cina, previsti il prossimo maggio, verranno selezionate 36 atlete che lotteranno poi per l’oro olimpico. L’Italia farà a meno di una delle sue atlete migliori, per motivi “tecnici”. Marzia  Davide, di trentuno anni, non parteciperà alle qualificazioni, per le regole ferree della federazione italiana di box. Pur avendo vinto il campionato italiano di categoria, dopo essere arrivata seconda al mondiale e avendo conquistato due titoli europei, l’atleta di Pontecagnano è stata esclusa dalla squadra. Il carattere forte e la volontà di continuare ad allenarsi nella sua palestra e vicino a suo figlio la hanno allontanata dai piani della federazione italiana. Colpiscono le sue parole, rilasciate in una breve intervista nei giorni scorsi: “La box è coraggio, arte, tecnica, e la più brava si vede sul ring. […]Mi sveglio alle 7 e preparo la colazione, poi accompagno il bambino all’asilo e vado in palestra, torno a casa, preparo il pranzo e metto in frigo la cena, poi alle 15 torno sul ring e mi alleno fino alle 22, quindi mangio una cosa e vado a letto, anche se non dormo più come una volta… perché le mie notti hanno più nuvole”.

Al di là delle ragioni dell’esclusione, questo breve brano ci riporta alla nobiltà di uno sport che è stato storicamente discriminato, che richiede una dedizione e un coraggio davvero eccezionali. Avere il pugilato femminile come disciplina sportiva delle prossime Olimpiadi è una vera conquista sociale. L’amore di una madre per la sua famiglia, il suo spirito di abnegazione meritano una nota speciale. Il coraggio di  Marzia ricorda in tutto e per tutto la grande classe di altre grandissime dello sport: la Vezzali, la Idem, la Pellegrini per citare le atlete italiane più conosciute. Ma questa storia ci ricorda un libro da non perdere, a cui si è ispirato uno dei film più riusciti di Clint Eastwood, Million dollar baby. Pubblicato in Italia da Garzanti nel 2007: Lo sfidante. Million dollar baby di F.X. Toole è la ricostruzione della straordinaria avventura di Margaret Fitzgerald, discriminata in un mondo di uomini, ma con dentro la grande passione per uno sport che tante volte è anche una sfida e una forma di riscatto sociale. Una cameriera che arriva a lottare per il titolo mondiale, grazie ai suoi sessanta chili di orgoglio e di classe. Citiamo un brano in cui tiene testa al suo allenatore. Ostinata, ignorata o derisa, eppure determinata. Non abbassa lo sguardo, le basta stringere i denti e tirare pugni, quasi sia quello il suo modo di riflettere, di brandire una spada, di essere più valorosa, più appassionata, più coraggiosa. Ecco il dialogo della scena più toccante del libro (e del film). Lei è in palestra a notte fonda, è sola e sta “festeggiando il suo compleanno”. L’allenatore, il signor Dunn, interpretato nel film dal grande Clint Eastwood, si avvicina:

“- Così è il tuo compleanno, quanti anni compi? - Compio trentadue anni signor Dunn e festeggio il fatto che ho passato l’ennesimo anno a lavare i piatti e a  fare la cameriera. Cosa che facevo da quando ho compiuto tredici anni e, secondo lei, dovrò compierne trentasette prima di diventare un pugile decente. E dato che è un mese che tiro pugni a questo sacco veloce senza risultati; comincio a rendermi conto della verità. L’altra verità è che mio fratello sta in galera, mia sorella truffa la previdenza sociale, fingendo che suo figlio sia ancora vivo, mio padre è morto e mia madre pesa oltre centoquaranta chili e, se dovessi ragionare a mente fredda, dovrei tornare a casa, trovare una roulotte usata, comprare una friggitrice e dei biscotti. Il problema è che mi sento bene soltanto quando mi alleno. Se sono troppo vecchia, allora non mi resta niente. Le basta come spiegazione? -[…] Ti farò vedere un paio di trucchetti e, poi, ti cercheremo un allenatore. - No. Lasci stare. - Vuoi anche dettare tu le condizioni? - Sì signore! Perché so che se sarà lei ad allenarmi diventerò una campionessa. L’ho visto come mi guarda. - Sì. Con pietà… - No. Non mi dica così. Non deve dirmi così se non è la verità. Io voglio un allenatore, non voglio l’elemosina e non voglio che mi faccia favori. E se non è interessato, vorrei continuare a festeggiare.”

Nella vita come nello sport molte volte le sfide più importanti si riducono a un atto di coraggio, di cuore. Anche se non sempre si vince salendo su un ring, l’importante è non smettere mai di lottare e di allenarsi. Forse Marzia avrà notti piene di nuvole, viste le resistenze della federazione italiana di box, ma in qualche modo sappiamo che le sue notti non saranno mai prive di sogni, e le sue giornate rischiarate dalla luce tenue,  del sorriso dei suoi figli e della sua famiglia. Non mollare “Davide”, sei la nostra campionessa!

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