"Roma Ottocento nelle fotografie dell'epoca", dedica un periodo affascinante e perso nella memoria

Comics / News - 29 November 2011 07:30

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Il luogo più suggestivo del mondo, ecco cos’era Roma nell’Ottocento. Un vero e proprio unicum, una sorta di "metropoli paesana", con orti e vigneti che assediavano chiese barocche e rovine romane. In centro pascolavano pecore e buoi, e ovunque, dal ghetto al Foro, si potevano vedere lenzuola e panni stesi ad asciugare, tanto che la Città Eterna venne definita persino "la capitale della lavanderia".

Il Tevere scorreva nel suo letto naturale fra le case, e spesso inondava i rioni che lo costeggiavano. Un via vai di barche e barconi animava i porti di Ripetta e Ripa Grande. Lungo il fiume erano attraccati molti mulini galleggianti, che vennero spazzati via dalla piena del dicembre 1870, anno in cui, con l’arrivo dei soldati italiani, finì il potere temporale dei Papi e iniziò la storia di Roma capitale d’Italia. 

 A questo periodo affascinante, e perso nella memoria, è dedicato Roma Ottocento, che ci mostra come si viveva nella capitale quasi tre secoli fa, grazie alla straordinaria testimonianza di rare fotografie d’epoca. Per ritrovare tutta la bellezza di una città ormai scomparsa – ferita da un progresso che non ha risparmiato monumenti preziosi e cimeli unici del glorioso passato – non ci resta, dunque, che farci rapire dalla magica atmosfera del XIX secolo

Diego Mormorio è storico e critico della fotografia. Si è occupato soprattutto dei rapporti tra fotografia e cultura filosofica e letteraria. Tra i suoi libri, ricordiamo: "Gli scrittori e la fotografia" (1988), "Paesaggi italiani del ’900" (1996), "La regina nuda", "Delazioni e congiure nella Roma dell’ultimo Papa Re" (2006), "Catturare il tempo. Lentezza e rapidità nella fotografia" (2011).

 

 

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