Deep Purple: live in Perugia per un potente hard rock

Daily / Video musicali della settimana / News - 15 December 2009 16:27

I Deep Purple si sono esibiti a Perugia per un concerto in cui l'hard rock rappresenta la matrice principale.

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Sei date dal vivo per i Deep Purple, storico gruppo rock britannico nato nel ben lontano 1968, fra i più importanti per le influenze date al genere hard rock, del quale sono considerati tra i pionieri insieme a Led Zeppelin e Black Sabbath.

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Abbiamo assistito con entusiasmo al concerto tenutosi ieri sera al palazzetto dello sport di Perugia, gremito a sufficienza, come si addice ad un evento di grand'occasione.

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La formazione che si presenta sul palco è composta dagli storici Ian Gillan alla voce, Roger Glover al basso, Ian Paice alla batteria, e dagli ultimi aggiunti Don Airey alle tastiere e Steve Morse alla chitarra.
Insomma un quintetto composto quasi da tutti pluri sessantenni, ma di cui, capello bianco a parte, non si percepisce minimamente l'età. Anche perché ultimamente stiamo assistendo ad un massiccio revival di storiche band un po' in la' con gli anni. Il mese scorso sono scesi nel Bel Paese gli storici Yes, in America da settimane si stipano le arene del paese per il tour dei Kiss, anche loro fermi a quota sessanta.

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Nonostante l'audio risulti un po' impastato, assistiamo ad un concerto grondante di storia, in cui Gillan ha ancora la voglia di un ragazzino, di certo la voce non è più quella di una volta ma graffia ancora, mentre il polso di Paice è sorprendentemente pronto a piacchiar duro sulle pelli della sua batteria. Ma la presenza scenica migliore è tenuta da Glover, un vero rocker d'altri tempi che fa suo il palco e interagisce maggiormente con il pubblico presente. Di certo dispiace non vedere "...o ascoltare" Blackmor, ma Steve "il biondo" Morse non lo fa certo rimpiangere, e personalmente ho avuto sempre una predilezione per lui, fin dai suoi esordi da solista prima e nei Kansas dopo. 

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Teniamo a ricordare che nell'arco degli anni la band è stata culla di svariati noti personaggi caposaldi del mondo del rock, tra questi su tutti David Coverdale dei futuri Whitesnake, Glenn Hughes, Joe Lynn Turner...e il mitico chitarrista Ritchie Blackmor. Ultimamente prima del bravissimo Morse, ha militato per un breve periodo anche il genio delle sei corde Joe Satriani "...a mio avviso un connubio tra le due parti poco riuscito, ndr".
Musicalmente ai Deep Purple va il merito della ricerca di un nuovo approccio verso sonorità neoclassiche miscelate con ritmi blues e rock n' roll, con componenti progressive rock.
Subendo spesso cambi di formazione, il sound ha assunto diversi stili musicali, ma sempre riconducibile alla radice del virtuosismo tecnico applicato all'hard rock come principale caratteristica permanente. L'influenza della classica miscelata al prog data soprattutto dai contributi di Jon Lord è sempre stata piuttosto evidente, sconfinando a volte anche in sonorità vagamente blues. E comunque i Deep Purple hanno mantenuto intatte le loro caratteristiche di formazione rock alla ricerca della musica e dell'improvvisazione nelle innumerevoli esibizioni dal vivo, tant'è che il  gruppo ha infatti pubblicato più dischi ufficiali live che in studio.

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Il concerto incalza con gli storici pezzi tra i quali Fireball, Child in time, Strange kind of woman, che per alcuni si chiamano canzoni, per altri...pezzi di storia.

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Prima del bis il gruppo conclude ovviamente con l'anthem per eccellenza Smoke on the water, il riff più conosciuto e consacrato al mondo intero, in cui giustamente assistiamo ad un vero deliro tra i presenti.

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Rock n' roll never die!

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