‘Capri-Batterie’, il nuovo film di Mario Martone

Cinema / Drama / News - 24 January 2018 15:00

Dopo ‘Noi credevamo’ e ‘Il giovane favoloso’ il regista napoletano punta a chiudere la sua trilogia sulla ribellione giovanile a sfondo storico

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Il nuovo film di Mario Martone, “Capri – Batterie”, nasce nel golfo di Capri, proprio là dove si chiudeva la sua opera precedente, “Il giovane favoloso”.

L’isola sarà sfondo e co-protagonista della pellicola. La storia si ambienta nel 1914, all’alba della Grande Guerra. Capri è un’oasi che attira turisti nordeuropei di prim’ordine, dal padre del realismo socialista Maxsim Gor’kij al medico e scrittore Axel Munthe: giovani idealisti che si perdono nel blu del Tirreno celebrando la vita e l’arte, e sognando un futuro svincolato dalle norme del passato.

Martone pone al centro della sua ricerca il binomio progresso-natura, come a voler portare avanti le riflessioni leopardiane de “La Ginestra”. È in questa Capri incontaminata e paradisiaca che degli intellettuali coltivano i loro ideali di libertà e rivoluzione, progettando un mondo migliore. È nei primi anni del ‘900 che sull’isola arriva l’energia elettrica, ed è proprio dall’elettricità che il regista ha preso spunto per il titolo del film: “Capri – Batterie” è un’installazione artistica realizzata da Joseph Beurs, consistente in una lampadina gialla che trae energia da un limone.

La trama ruota intorno alla capraia Lucia (Marianna Fontana) e al suo incontro con la comune di intellettuali nordeuropei capitana da Seybu (Reinout Scholten van Aschat). Un contatto che diventa simbolo di uno scontro più grande, quello fra l’identità isolana e la modernità del mondo esterno.


Nel cast, oltre ai due attori già citati, troviamo anche Antonio Folletto (il giovane medico del paese), Jenna Thiam (“Les Revenants”), Lola Klamroth, Ludovico Girardello, Rinat Khismatouline, Donatella Finocchiaro, Gianluca Di Gennaro, Maximilian Dirr.


“Capri – Batterie” è una coproduzione italo-francese di Indigo in collaborazione con Pathè Pictures e Rai Cinema, mentre 01 Distribution si occuperà dell’uscita nelle sale, prevista entro il 2018.

La sceneggiatura, come già per “Noi credevamo” e “Il giovane favoloso”, è una collaborazione a quattro mani tra lo stesso Martone e la moglie, Ippolita di Majo.

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Non resta che aspettare per vedere se anche stavolta il regista compirà con successo quell’operazione che ha portato il suo film su Leopardi a incassare la notevole cifra di 7 milioni e mezzo di euro. Un simile successo può spiegarsi forse con l’abilità che ha Martone di trovare nel passato i giusti parallelismi con il nostro presente, e di trovare la giusta chiave di lettura per dei personaggi che dovrebbero essere quasi indecifrabili per il divario spazio-temporale che da loro ci separa. Le sue ricostruzioni storiche non appaiono mai isolate e fini a sé stesse, e anzi diventano il modo per riflettere sulle questioni del nostro tempo.

Questa capacità di “attualizzazione” ha permesso agli spettatori di immedesimarsi senza difficoltà nella figura di Leopardi (sicuramente aiutati anche dalla straordinaria performance di Elio Germano), portato sullo schermo non con la deferenza tipica del tema scolastico, ma al contrario con una profonda empatia, offrendone un ritratto dinamico, a tutto tondo, e, soprattutto umano.

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