Venezia 81: recensione film Wolfs – Lupi solitari, due gigioni in un thriller
Scopri la recensione di Wolfs, il film fuori concorso a Venezia con Brad Pitt, George Clooney. Trama, cast, critica

Brad Pitt – nel ruolo di Nick – e George Clooney – in quello di Jack - gigioneggiano in questo film di Jon Watts, in cui si vedono costretti a svolgere lo stesso lavoro. “Mi hanno detto che lei risolve problemi. Non sapevo che esistesse gente come lei” dice Amy Ryan, nel ruolo di Margaret: lei una sera decide di intrattenersi con un ventenne (Austin Abrams) in un hotel da 10 mila dollari a notte. Ma poi si accorge che il toy boy – saltando sul letto – si scaraventa contro un carrello portavivande e muore.
Nick e Jack devono così collaborare per far sparire il cadavere, senza interferire nelle rispettive professionalità. È l’alchimia tra i due attori a tessere il film, più che la trama trita più volte. Se non fosse per i loro volti – che pare siano costati 35 milioni di dollari di cachet – nessuno si accorgerebbe del film Wolfs – Lupi solitari, tanto è incredibile nella sua evoluzione.
L’aplomb di Amy Ryan svetta però su di loro: lei, da donna matura con figli, aveva solo voluto trascorrere una serata diversa, e dopo aver conosciuto il ventenne al bar dell’hotel, ha pensato di portarlo in camera. “Non era un gigolò” si ostina a ripetere a Nick e Jack, che sembrano più scaltri di quanto siano. La regia di Watts – che ha già lavorato agli ultimi tre film di Spider Man – cerca di rendere astiosi i due personaggi, che però con troppa evidenza si divertono a lavorare insieme, tanto da restituire ilarità a ogni sequenza.
La confezione perfetta di Wolfs – Lupi solitari
La fotografia di Larkin Seiple - che ha già lavorato a Everything Everywhere All at Once – è curata nella minima sfumatura, dallo studio dei vecchi neon presenti a New York, all’alternanza di campo lungi astratti oppure nitidi. In una scena Clooney, per far uscire il cadavere, lo carica in una borsa porta abiti, appende la borsa a un carrello portavaligie, lo trasporta fino al parcheggio e, con un movimento fluido, inclina il carrello in modo che la borsa cada perfettamente nel bagagliaio della sua auto. La scena è girata senza stacchi, e pare che siano stati necessari nove carrelli portavaligie, di cui uno era telecomandato.
Schede
Wolfs – di cui è già in lavorazione il sequel - appare un film confezionato con rara maestria, il cui la perfezione dell’orologio vale di più del fatto che segni l’ora esatta.
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