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Taormina Film Festival 2025, recensione film Henry Johnson

Tratto dall’omonima opera teatrale di David Mamet

Taormina Film Festival 2025, recensione film Henry Johnson

La trama organizzata in atti teatrali

Henry Johnson è il dramma cinematografico ambientato nel sistema carcerario americano, in competizione al Taormina Film Festival 2025, basato sull’omonima pièce teatrale del 2023, scritto e diretto da David Mamet, interpretato da Shia LaBeouf, Evan Jonigkeit, Chris Bauer e Dominic Hoffman. La trama ruota attorno a Henry (Evan Jonigkeit), dall’indole remissiva fino al punto di diventare colpevole d’empatia. Subisce infatti la personalità dei suoi amici, colleghi o conoscenti, ritrovandosi a compiere l’inaspettato, e subire il tradimento. 

Henry Johnson risente dell’influsso teatrale originario, risulta visivamente diviso in atti, i protagonisti sembrano duellare con le battute dettate da una sceneggiatura sagacemente elaborata per definire la personalità dei personaggi. Le ambientazioni minimali, rappresentate dallo studio di un avvocato, dalla cella e dalla biblioteca del carcere, fanno da sfondo ai protagonisti, solitamente due, che dialogano tra loro affrontando temi complessi e intimi, con risolutezza. Una risolutezza che permette alla sceneggiatura d’essere dinamica, snella, nonostante la scenografia teatrale ed essenziale. Henry pare in balia di personalità più forti, più decise, che lo portano a compiere una metamorfosi dalla propria indole arrendevole, ma la fiducia mal riposta porterà all’inevitabile epilogo. 

La regia di Henry Johnson è riuscita a dimostrare le contraddizioni nell’animo umano del protagonista, vittima di condizionamenti e personalità dominanti. Fiducia, raggiro e soggiogamento si alternano nella definizione di una personalità che subisce, fino all’inverosimile, il temperamento degli altri personaggi.

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