Recensione serie tv Il Gattopardo con Kim Rossi Stuart e Benedetta Porcaroli
Disponibile su Netflix

Il Gattopardo, la serie tv tratta dal capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Disponibile su Netflix, è il titolo più visto nella top ten dello streamer.
Tra i protagonisti: Kim Rossi Stuart nei panni di Don Fabrizio Corbera, Principe di Salina, Benedetta Porcaroli (Concetta), Deva Cassel (Angelica) e Saul Nanni (Tancredi).
Nel cast, tra gli altri, anche Paolo Calabresi nel ruolo di Padre Pirrone, Francesco Colella nel ruolo di Sedara, Astrid Meloni nel ruolo della moglie del Gattopardo.
Recensione
Garibaldi sta per sbarcare in Sicilia. In gioco c'è l'Unità d'Italia. Il Gattopardo, Principe di Salina, riflette con scetticismo sui disordini sociali. La sua terra ne ha visti di invasori stranieri che, invano, hanno cercato di dominarla. Nelle scene iniziali, don Fabrizio Corbera si avventura in città, sfidando il coprifuoco. Vuole riportare a casa Concetta, la sua figlia prediletta, che vive in convento.
Nonostante due eredi maschi, il Principe ha un debole per il nipote Tancredi. Giovane brillante, ma sfortunato, Tancredi mostra lungimiranza nell'unirsi all'esercito garibaldino. Nella residenza estiva di Donnafugata, Tancredi e Concetta scoprono di essere innamorati da sempre. Tuttavia, nel paese, le cose sono cambiate con don Calogero Sedara che è diventato un sindaco scaltro e potente. Se i Salina devono fare i conti con rendite ed entrate sempre più esigue, Sedara si è arricchito grazie a loschi affari. Don Calogero rappresenta una classe dirigente che scalpita, sprezzante. Sedara ha una figlia, Angelica. Bellissima e ambiziosa, Angelica sposerà Tancredi. Il matrimonio, concordato con il benestare del Gattopardo, spezzerà il cuore di Concetta.
La serie rilegge il romanzo in chiave moderna. Sullo sfondo delle tensioni del Risorgimento, la serie dà spazio al personaggio di Concetta: giovane colta, ha sensibilità e grazia. Concetta è la vera erede dei Salina. Il rapporto tra padre e figlia è il cuore pulsante della narrazione. La serie non lascerà indifferente lo spettatore che non ha letto il libro. Paesaggi, costumi e scenografie restituiscono gli echi nostalgici di un'epoca che volge al tramonto, mentre il nuovo avanza all'insegna di un progresso scalcinato.
Produzione regia e trama
La serie in sei episodi è prodotta da Fabrizio Donvito, Daniel Campos Pavoncelli, Marco Cohen, Benedetto Habib e Alessandro Mascheroni per Indiana Production e da Will Gould e Frith Tiplady per Moonage Pictures, ed è stata girata tra Palermo, Siracusa, Catania e Roma.
Alla regia Tom Shankland, affiancato da Giuseppe Capotondi (episodio 4) e Laura Luchetti (episodio 5). La serie, scritta da Richard Warlow, che ne è anche creatore ed executive producer, assieme a Benji Walters, riscopre la modernità di un racconto, quello del Principe di Salina e della sua famiglia, che è quello dell’Italia di ieri e di oggi.
Il direttore della fotografia è Nicolaj Bruel. I costumi della serie sono a firma di Carlo Poggioli ed Edoardo Russo, le scenografie di Dimitri Capuani. Le musiche originali sono di Paolo Buonvino.
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