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Recensione film Gotti - Il primo padrino con John Travolta

In sala dal 13 settembre, il controverso biopic sul boss.

Recensione film Gotti - Il primo padrino con John Travolta

Gotti - Il primo padrino (Gotti - In the Shadow of my Father) è il biopic di lunga gestazione - il progetto fu annunciato nel 2010 - presentato in anteprima al Festival di Cannes lo scorso maggio.

Il film ha suscitato un certo clamore a causa della totale bocciatura da parte della critica statunitense. La premiere a Cannes di un'opera, intesa a redimere la memoria del boss mafioso, è stata recepita di cattivo gusto. Promossa, seppur parzialmente, invece, la performance di John Travolta.


L'opera ripercorre circa tre decenni della carriera criminale di Gotti tra tragedie familiari, lotte intestine e processi mediatici. Noto per l'eleganza nel vestire e l'abilità nel districarsi nelle aule di tribunale, il film racconta anche diversi retroscena privati di Gotti, buon padre di famiglia (cinque figli con l'amata moglie Victoria, interpretata da Kelly Preston) e figura di riferimento, benvoluta, dagli abitanti del quartiere di Brooklyn.
Lo script, infatti, è strutturato intorno al rapporto del boss con il figlio primogenito, John Jr. (Spencer Lofranco).

Riconoscibili i déjà vu  dei cosiddetti mob movies, a partire dal Padrino di Coppola e Quei bravi ragazzi di Scorsese. Tuttavia, il biopic diretto da Kevin Connolly non è quel fiasco imbarazzante dipinto dalla stampa americana. Un ottimo John Travolta vale il biglietto al cinema.

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