Recensione Black Cop di Cory Bowles
Disponibile in VOD per Samuel Goldwyn Films.
Black Cop segna il debutto sul grande schermo del canadese Cory Bowles. Attore, coreografo e già regista di cortometraggi, Bowles aveva realizzato un corto omonimo (2016) che ha deciso di farlo diventare un lungometraggio. Il film è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival.
Di Black Cop (un ottimo Ronnie Rowe Jr.) non conosciamo nulla. È un poliziotto afroamericano, la sua comunità lo guarda con sospetto. I colleghi non si fidano. Eppure, ci sono tanti ragioni per cui il protagonista ha voluto entrare nella polizia. Diverse hanno dell'ironico, quella più significativa riguarda il rapporto con il padre, anch'egli un poliziotto.
Schede
Non è facile mantenere l'equilibrio mentale con tanta pressione addosso. E allora accade che una sera, cuffie nelle orecchie e cappuccio in testa, viene fermato da due colleghi bianchi. Il trattamento riservato è uno shock per Black Cop. Prima di poter esibire un documento di identità, i poliziotti hanno già deciso di avere tra le mani un delinquente e sono pronti a sparargli senza tanti complimenti.
Questo evento ha effetti devastanti. Black Cop intercetta un collega bianco che usa violenza nei confronti di due giovani afroamericani in un luogo isolato, lontano da occhi indiscreti. È un momento, un black out: scende della macchina e strozza il collega. Si sente male, ma ormai ha imboccato la via del non ritorno.
Determinato a perseguire il suo piano di vendetta, conseguenza del crollo emotivo, Black Cop inscena il trattamento, quello riservatogli la sera in cui era uscito per comprare una bottiglietta di acqua, a vittime ignare: sono un medico che fa footing, una coppia di hippie, uno studente universitario. Tutti bianchi, tutti inizialmente indignati di stare subendo un abuso di potere, per di più da parte di un poliziotto di colore, evidenzia il film.
Black
Cop solleva problematiche di attualità sociale: se volessimo trovare
un riferimento nell'immaginario cinematografico, il film è una sorta
di incontro tra Taxi Driver e Stone, la crisi morale e quella
spirituale maturata, rispettivamente, da Travis e Jack (Robert De
Niro) durante la solitudine a bordo delle rispettive auto.
Qui
siamo in Canada con il protagonista, per la maggior parte del film,
alla guida, mentre ascolta il suo programma radiofonico preferito. Al
dramma, e all'ossessione impadronitasi del personaggio interpretato
da Ronnie Rowe Jr., Bowles offre la via di fuga della satira.
© Riproduzione riservata
Potrebbe Interessarti
Recensione Now You See Me: Now You Don't: il film fatica a incantare il pubblico
L'ultima fase dei magici anticonformisti si basa su banali trucchi di magia per tirare fuori il coniglio dal cilindro
Recensione k-drama Non stare a guardare con Jeon So-nee e Lee You-mi dal romanzo di Hideo Okuda
Disponibile su Netflix
Recensione Film The Running Man, dal romanzo di Stephen King al grande schermo
In uscita anche in Italia, l'atteso remake del cult anni '80 con Schwarzenegger
Recensione film Predator: Badlands
Scopri Predator Badlands , il film sci-fi con Elle Fanning
Libro Regretting You – Tutto quello che non ti ho detto di Colleen Hoover
Un romanzo che esplora l’amore, il dolore e il difficile rapporto tra madri e figlie
La presidente di Bill Clinton e James Patterson
In uscita in libreria l'avvincente thriller scritto a quattro mani con l'ex Presidente degli Stati Uniti
Money Talk$, grinta e passione nel cortometraggio candidato agli Oscar
Scopri Money Talk$, il film di Tony Mucci. Trama, cast
Recensione film Tron: Ares
Scopri la recensione del film sci-fi Tron: Ares
