Dragon Ball Z: Kakarot, recensione videogame per PS4 e Xbox One
Il GDR action basato sull'universo di Dragon Ball

Dragon Ball Z: Kakarot è il gioco di ruolo action sviluppato da CyberConnect2 e Bandai Namco, un titolo dedicato ai fan del manga ideato dalla matita di Akira Toriyama, qui in una versione videoludica eccezionalmente fedele all’originale. Il lavoro del team di sviluppo si è concentrato nell’offrire una vera e prova enciclopedia virtuale dell’universo di Dragon Ball, con una cura per il dettaglio che avvicina Kakarot in maniera sorprendente a quanto apprezzato, nei fumetti e in televisione, durante la nostra adolescenza.
La trama di Dragon Ball Z: Kakarot copre l’intero arco narrativo della serie Z, partendo dall’arrivo sulla Terra dei Saiyan sino alla battaglia finale contro Majin Bu. La storia ripercorre gli eventi principali dell’anime, rimanendo sempre molto rispettosa dell’universo creato da Toriyama e con alcune piccole aggiunte che sviluppano, in maniera interessante, le sottotrame legate al rapporto amoroso tra Goku e Chichi e le sequenze tra Son Gohan e Numero 16, che ampliano l’universo narrativo fornito da Kakarot. La ricerca di mantenere intatto il feeling originale della serie, con un adattamento tra i migliori della storia dei tie-in, è evidente nella scrittura della sceneggiatura, che riprende intere linee di dialogo e parte delle riprese presenti nell’anime, con una regia che ricorda alcuni episodi apprezzati in TV.Il gameplay di Dragon Ball Z: Kakarot offre un sistema di combattimento action piuttosto efficace e divertente, immerso in un mondo diviso in grandi aree liberamente esplorabili, ricche di richiami alle località di Dragon Ball e con una lista enorme di collezionabili, divisi tra sfere del drago, medaglie, frutta, minerali e piccoli minigiochi. Il combat system si presenta da subito immediato, con attacchi in mischia, raffiche di energia dalla distanza, parata e schivata; è dalle combinazioni, e dallo sviluppo di abilità nel classico stilema da GDR, che si ottengono le azioni più spettacolari, utili soprattutto durante le boss fight. Si sbloccano così tecniche speciali, che riguardano sia la parte offensiva, fatta di attacchi stordenti e capaci di abbattere la guarda nemica, che contrattacchi al rallentatore e con teletrasporto. Se le missioni non presentano un particolare livello di sfida, sono proprio i combattimenti contro i boss a rappresentare l’aspetto più soddisfacente del titolo, con la possibilità di avere il supporto di alcuni Guerrieri Z controllati dalla CPU: in tal caso potremo attivare la special una volta riempita l’apposita barra.
La grafica di Dragon Ball Z: Kakarot presenta una cosmesi visiva molto curata per i personaggi, riprodotti in maniera impeccabile e in linea con quanto apprezzato nell’anime, con una pletora di caratteri che abbraccia davvero qualsiasi presenza comparsa nell’anime, qui doppiata in inglese e giapponese. La stessa fedeltà la ritroviamo nella costruzione del mondo di gioco, dove ogni elemento ha una precisa collocazione, rispettosa della serie e mai fuori posto. Quello che delude, invece, riguarda la mole poligonale degli scenari, spogli e scarni, texture piatte e dalla risoluzione rivedibile e una generale mancanza di dettaglio. Se quindi le scene in-game hanno una resa altalenante, stupendi sono invece i filmati di gioco, dalla cura eccezionale (come da tradizione CyberConnect) con un cell-shading che non hanno niente da invidiare al livello visivo di un anime, per effettistica, qualità grafica e regia.© Riproduzione riservata
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