Cannes 2019, recensione film The Unknown Saint di Alaa Eddine Aljem
Una co-produzione Marocco, Francia, Germania, Qatar, Libano.

Cannes 2019. Tra i lungometraggi selezionati in anteprima alla Semaine de la Critique a Cannes, The Unknown Saint è scritto e diretto da Alaa Eddine Aljem.
In
un paesaggio desertico, un ladro ferma l'auto scalcinante. Raggiunge
una collina, all'ombra di un alberello, seppellisce una borsa piena
di soldi. Poi attende le volanti e si fa arrestare scontando lunghi
anni di prigione.
Tornato in libertà, raggiunge il deserto per
scoprire in cima alla collina un mausoleo dedicato a un santo
sconosciuto. Il luogo è diventato metà di pellegrinaggio. Al
protagonista non rimane che prendere una stanza all'ostello del
villaggio, sorto nel frattempo, e progettare un piano per
riappropriarsi dei soldi.
Schede
Una fiaba moderna
La fotografia e l'umorismo delle situazioni meritano, in parte, la durata di un film. The Unknown Saint, dichiara lo stesso regista, ha i tempi e la struttura di una fiaba. La narrazione attraverso immagini e simboli, sottolinea, predilige la riflessione senza ricorrere a forzature drammaturgiche.
Notte dopo notte, il protagonista sale la scalinata per riprendersi il bottino, assistito da un complice piuttosto imbranato. Nella galleria dei personaggi, un giovane medico appena giunto nel villaggio, suo malgrado oggetto della curiosità delle anziane donne. Un arco narrativo parallelo segue un figlio desideroso di un cambiamento e un padre che prega il santo per una pioggia attesa da un decennio.
Il Marocco tra tradizione e modernità
Alaa Eddine Aljem aggiunge in merito al film: “Comincio sempre nello stesso modo, con una situazione grottesca da cui estrarre tutto il potenziale comico e drammatico. In The Unknown Saint volevo sfidare i miei contemporanei riguardo al rapporto con la fede, la spiritualità e il denaro. Che si tratti di un santo sconosciuto o di una borsa benedetta piena di soldi. Oggi il Marocco si trova in un momento cruciale della propria storia, in cui modernità e tradizione sono in contrasto”. Si può affrontare qualsiasi argomento o tabù, senza risultare provocatori e offendere la sensibilità di alcuno: questa la grazia del film.
Nel cast: Younes Bouab, Salah Bensalah, Bouchaib Essamak, Mohamed Naimane, Anas El Baz, Hassan Ben Bdida, Abdelghani Kitab, Ahmed Yarziz.
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