Speciale Festival di Venezia

Cristiano De André, malinconico con Invisibili sul palco di Sanremo

Cristiano De André sarà al Festival di Sanremo con due brani, uno dei quali, "invisibili", narra di una Genova all'inizio degli anni ottanta falcidiata dalla droga. De Andr&eac

Cristiano De André, malinconico con Invisibili sul palco di Sanremo

Cristiano De André, figlio d'arte del grande Faber scomparso nel 1999, si presenta a Sanremo con due brani. Uno di questi, "Invisibili", ha un testo tanto crudo quanto sincero, un duro j'accuse generazionale "per"  e "contro" la sua Genova falcidiata dalla droga.

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Nella Genova di quando aveva vent’anni la droga, e in particolare l’eroina, era in ogni piazza. Era un’Italia che De André definisce "clerico-fascista" e incapace di cambiare dalla quale i giovani volevano solo scappare, anche fuggendo nella droga.

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Droga. Cristiano De André ha dedicato "Invisibili" ad un suo amico che non ce l’ha fatta, invisibile anch'egli e vittima dell'incomunicabilità con la generazione precedente, quella dei genitori sessantottini.

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Conservatorio. A chi gli chiede se avesse provato lui stesso l'eroina, risponde: "diciamo che non mi sono fatto mancare nulla." Ma nel suo caso, un paio di genitori mentalmente aperti al di là del muro generazionale e la passione per la musica studiata anche al Conservatorio l'hanno salvato.

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Fabrizio De André. Nella serata del venerdì De André riproporrà "Verranno a chieederti del nostro amore", brano del padre Fabrizio  cui è particolarmente legato. "Avevo dieci anni e venni svegliato da mio padre che alle cinque del mattino in salotto cantava questa canzone dedicata a mia madre."

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