Zucchero: un concerto Chocabeck
Prosegue il successo del tour di Zucchero. Alla ricerca della torta
Zucchero: un concerto Chocabeck. Senza mai deludere le aspettative dei suoi fan, anche questa volta, Zucchero Fornaciari sta riscuotendo un grande successo con il suo quinto world tour. L’evento si sta rivelando un vero sold out in tutta Europa, iniziato il 9 maggio all’Hallestadium di Zurigo è giunto il 2 giugno in Italia.
\r\nLe previste cinque tappe presso l’Arena di Verona, 2, 3, 4, 6 e 7 giugno, hanno ottenuto ampi consensi ai botteghini tanto che la F&P (la società che organizza il concerto) ha deciso di prolungare il tour per tutta l’estate in altre città italiane, per poi tornare a calcare nuovamente il palco storico dell’Arena a settembre, nelle date del 25 e 26.
\r\nDopo l’uscita dell’album All The Best del 2007 e il relativo World Tour del 2008, Zucchero con l’album Chocabeck ha voluto cimentarsi in qualcosa di nuovo o come lo definisce lui: “Introspettivo e quasi autobiografico”.
\r\nQuesta nuova dimensione viene suggerita già dal titolo che riprende un’espressione dialettale reggiana che significa “becco che fa’ rumore” ovvero un becco che non mastica niente. Zucchero ricorda che questa espressione gli veniva detta dal padre, bonariamente, quando da piccolo chiedeva se a fine pasto vi fosse il dolce: “Mi ricordo che mio padre mi diceva così per non farmi sapere che non c’era niente e io mi immaginavo una grande torta di cioccolato che però non ho mai potuto mangiare …”.
\r\nRicordi familiari, ricordi di vita, atmosfere e profumi di un piccolo paese. É il “suono della domenica” quello che vuole far trasparire Zucchero con le sue sonorità, undici canzoni che descrivono dall’alba al tramonto una domenica paesana adornata di calda nostalgia e desiderio di libertà. Non a caso la scelta è stata quella di presentare l’album a Brescello, il paese di Peppone e Don Camillo, luogo che ricorda a Zucchero il suo Roncocesi e le dispute fra lo “zio ultra comunista” e il parroco “Don Tagliadella”.
\r\nUna carriera quella di Adelmo Fornaciari iniziata un po’ in sordina a causa dell’insuccesso del primo disco di esordio Un po’ di Zucchero del 1983, ma che è riuscita ad esplodere grazie alla caparbietà e alla voglia di mettersi in gioco dell’artista. Girando il mondo si è fatto conoscere sul palcoscenico internazionale, raccogliendo grandi consensi e riconoscimenti. Tanti e importanti gli “amici” che l’hanno affiancato ed ispirato: Randy Jackson, Joe Cocker, Miles Davis, Solomon Burke, Ray Charles, Eric Clapton, Luciano Pavarotti e altri importanti membri del panorama musicale internazionale. Anche in questo suo ultimo successo non potevano quindi mancare le collaborazioni di nomi noti come Bono Vox, che ha composto il testo della seconda traccia Someone else's tears per la versione internazionale dell’album, e Francesco Guccini, con il quale Zucchero ha avuto il grande piacere di collaborare per la prima volta alla stesura del testo di Un soffio caldo, canzone legata alla sensazione dell'alba essendo questo il brano di apertura dell’album.
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