Speciale Festival di Venezia

Venezia 81. Intervista al regista Claude Lelouch, per il film Finalement

Una sala cinematografica è il paese più bello del mondo

Venezia 81. Intervista al regista Claude Lelouch, per il film Finalement

Come nascono le sue idee?

Io filmo come vivo, sostanzialmente. Nella vita naturalmente ci sono cose che voglio fare, e cose che devo fare. Lavoro da solo a una sceneggiatura, scrivo da solo, poi sono sul set e mi trovo insieme agli attori e mi capita di riscrivere delle scene, dei pezzi sulla base di quello che è il contributo che gli attori mi danno. Per esempio in questo caso c’è stata una delle arringhe che era troppo lunga e io in un attimo l’ho riscritta, perché ci sono le cose che pensiamo e poi ci sono le cose che diciamo. Ci sono le cose che abbiamo voglia di fare, e che invece poi facciamo. Sul set è il momento della verità, il momento in cui non è più possibile barare, il presente ha sempre ragione.

Lei ha conosciuto Dino Ventura e le piace l’Italia?

Sì, è vero è Dino Ventura è di origine italiana e io amo molto l’Italia e se un giorno dovessero sbattermi fuori dalla Francia, un paese che comunque adoro, esiterei tra l’Italie e il Québec.

La colonna sonora e la musica hanno una parte importante nei suoi film?

Sicuramente sì, io sempre detto che la musica è la star di tutti i miei film. Ingaggio prima la musica di tutto il resto, la scelgo con priorità e attiene a quello che è la nostra parte irrazionale, che quindi compensa la nostra razionalità che ci dice che siamo destinati a morire, invece la musica ci rende immortali, in qualche modo fa da contrappunto a quel sistema di valori e mi piace mescolare l'irrazionale e razionale nella vita come nel film. Poi la musica è sempre dolce, non ferisce mai, come invece fanno le parole e quindi dire le cose con la musica ha un suo perché.

Cosa rappresenta il cinema per lei?

Sicuramente una sala cinematografica è il paese più bello del mondo, se il film è un bel film in due ore fa in un viaggio completo in tutta la gamma dei sentimenti dell'essere umano, in qualche modo è una scorciatoia il cinema. È quello che per esempio mi ha fatto amare le donne, mi ha fatto amare il cibo, mi fa amare la pittura, la musica, il teatro. Non è la settima arte, è la prima arte perché in realtà le comprende tutte, comprendente il teatro, la letteratura. Io vivo con una storia d'amore con il cinema che dura da più di 60 anni.

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