Intervista ai Moseek: il nuovo album è Leaf
I Moseek rispondono a alle domande di Mauxa per la rubrica "Di che cultura sei?".

I Moseek hanno pubblicato il nuovo album “Leaf”. Mauxa li ha intervistati.
\r\nD. Nel vostro recente album “Leaf” i testi sono tutti in inglese. Come mai avete fatto questa scelta?
R. Elisa: L’uso della lingua inglese non è propriamente una scelta, bensì un'attitudine. Avendo sempre ascoltato artisti anglofoni sin da piccola, è sempre risultato molto naturale comporre in questa lingua, che forse in Italia non viene parlata abitualmente, ma che sta diventando sempre più alla portata di tutti, come è nel resto d'Europa d'altro canto.
Non escludiamo, e non escludo in primis io, la possibilità di cantare nella nostra lingua, compongo canzoni in italiano per altri artisti e non ci metto la mano sul fuoco che possa iniziare a farlo anche per i Moseek.
D. Qual è la vostra formazione musicale?
R. Elisa: Davide si è diplomato lo scorso anno al Saint Louis College of Music di Roma, Fabio si diplomerà quest'anno nella stessa accademia. Io sono autodidatta.
D. Qual è il vostro cantante e album preferito e perché?
R. Elisa: Al momento Florence and the Machine e il rispettivo "Cerimonial".
R. Davide: È abbastanza difficile limitare tutto ad un solo gruppo e un solo album, posso dire che “Master Of Puppets” dei Metallica mi ha fatto capire, quando ero bambino, che da grande avrei voluto fare il musicista. Mentre i Beatles mi hanno insegnato che la musica è come il maiale: non si butta niente (ascolta tutto e metti tutto nella tua musica).
R. Fabio: Come si intuisce dai miei capelli, amo il reggae, quindi "Exodus" di Bob Marley.
D. Qual è il vostro film preferito?
R. Elisa: "Santa Maradona", se mi va di tagliarmi dalle risate metto questo film.
R. Davide: Zoolander, Pulp Fiction...e poi serie tv come se piovesse.
R. Fabio: 1408, Kill Bill.
D. Pensate che internet possa rappresentare un modo per veicolare nuove forme musicali?
R. Certamente, la differenza sta nella conoscenza dei meccanismi. Nel proprio piccolo e con coscienza si può tentare di promuovere al meglio il proprio progetto. Oggi grazie ad internet tutti hanno la possibilità di mostrare le proprie creazioni, i propri prodotti. Questa è una bella opportunità , ma getta anche nel calderone i progetti che nascono in maniera professionale, dando a qualsiasi artista le sembianze di hobbista.
E in ogni caso, fenomeni mediatici a parte, i veicoli che dettano le regole sui gusti del pubblico rimangono le grandi radio e la televisione. Perché il gusto si impone, come diceva Nietzsche. D. Qual è il vostro prossimo progetto?
R. Portare in giro il nostro concerto, live dopo live aggiungiamo sempre qualcosa per renderlo un vero spettacolo, fatto di luci, scenografia e interazione con il pubblico. Continueremo con la promozione del disco "Leaf" ed è in cantiere un nuovo disco.
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