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Antonio Canova - immagini

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A novembre 2022 è pubblicato il volume Canova - Le possessioni di San Gemini, che racconta il rapporto dello scultore con il comune umbro. Il volume è stato presentato presso la Galleria degli Affreschi del Grand Hotel San Gemini, raccontando come il territorio di San Gemini sia stato fonte di ispirazione per diverse opere che poi hanno reso celebre Canova nel panorama internazionale. “Dopo che Canova fu nominato ispettore delle Belle arti, arrivò a San Gemini - afferma la curatrice Luciana Iannaco - Proprio qui Canova viveva in un palazzo con cinquanta stanze, che, quando lui e suo fratello erano a Roma, era sorvegliato dalle guardie del palazzo”. Elena Santilli, riguardo alle lettere conservate nella Fondazione Fredigoni, ha confermato: “Lo scultore era anche un ottimo imprenditore: a Roma aveva una stamperia, perché stampava i suoi bozzetti, e li vendeva anche all’estero. Con la carta da parati voleva arredare sia la sua casa che lo studio a Roma”. 

Antonio Tacconi - imprenditore a capo dell’omonimo gruppo - ha  confermato l’importanza della valorizzazione delle ricchezze territoriali. “Dopo le opere di Piero Gauli esposte qui, abbiamo collaborato alla realizzazione di questo volume su Antonio Canova. Se noi non conosciamo la storia dei luoghi dove viviamo, come facciamo a raccontarli ai nostri figli? Abbiamo pubblicato un libro nel 2009, che illumina sul rapporto tra Canova e San Gemini. Nel duecentesimo anno della morte dell’artista, siamo riusciti a ricordare Canova con quest’altra pubblicazione”.

Le opere di Canova sono esposte in vari musei, tra cui il museo Correr di Venezia; il Victoria and Albert Museum di Londra; il museo del Louvre di Parigi; il museo dell’Ermitage di San Pietroburgo; alla National Gallery di Washington.

Il volume Canova - Le possessioni di San Gemini può essere acquistato presso il Grand Hotel San Gemini e nelle altre strutture del gruppo. È stato realizzato dal gruppo Tacconi-Ottelio e dall’associazione culturale “Antonio Canova ‘91”, con il patrocinio del Museo Gypsotheca “Antonio Canova.

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